Pizza di Pasqua di Civitavecchia
12 Aprile 2017 - di mlantermino
Roma – Pizza di Pasqua di Civitavecchia.
(di Manuela Lantermino)
La Pasqua è la festività cristiana che ricorda la risurrezione di Cristo e porta con se il senso della rinascita: rinascita alla vita, della natura, di gioia e speranza!!!!
Sarà perché in questo periodo le giornate si allungano e la natura si tinge di mille colori, perché il cielo diventa più azzurro e risuona di nuovi cinguettii ma ogni anno riscopro con gioia un nuovo senso di pace e serenità.
Fin da bambina ho adorato la Pasqua forse più del Natale, mille ricordi mi legano a questa festività: i sorrisi dei grandi quando noi bambine, eravamo tutte nipoti femmine, gridavamo dalla gioia davanti a decine di uova di pasqua che i nostri genitori avevano fatto preparare per noi, per non parlare delle meravigliose mangiate che ci riunivano tutti intorno alla tavola di una trattoria sulle alture di Genova, in uno splendido giardino affacciato sul golfo ligure.
Oggi sono altri i colori, i sapori e gli odori che mi appartengono, vivo nel Lazio, una regione altrettanto bella e ricca di tradizioni e ho la fortuna di abitare in un luogo meraviglioso, nella campagna romana a nord della capitale, dove dal mio giardino vedo l’avvicendarsi delle stagioni ancor più vividamente…
Dove abito ora la primavera e la Pasqua hanno il colori e i profumi del glicine, della magnolia e del gelsomino e risuonano del “canto” delle rondini che puntualmente ogni anno nidificano nel porticato di casa mia.
Sono felice per mia figlia, perché anche lei potrà ricordare momenti gioiosi e sereni della sua infanzia in un posto meraviglioso come quello in cui viviamo e per darle un senso ancor più forte di appartenenza, in questi momenti di festa, cerco di farle vivere i rituali tipici di questi luoghi, anche se contaminati da quelli che fanno parte delle mie origini liguri e pugliesi e di mio marito.
Ed ecco che anche per noi, famiglia romana d’adozione, è diventato d’obbligo il rito della Pizza o Crescia di Pasqua.
La Pizza di Pasqua è un prodotto tipico da forno di molte zone d’Italia, specialmente del centro, ed è tra le pietanze storiche servite per colazione la mattina di Pasqua, può essere dolce o salata, detta anche al formaggio, ed entrambe vengono accompagnate da affettati misti e uova sode.
Una volta le massaie erano impegnate tutto il Venerdì santo per preparare le pizze pasquali e farle trovare pronte per la benedizione del prete.
Per tale occasione il tavolo della sala da pranzo, nel candore di una preziosa tovaglia di Fiandra, veniva imbandito di tutte le leccornie pasquali, al centro delle quali troneggiava la Pizza di Pasqua tra mazzetti di viole e ramoscelli d’ulivo.
Ma quella di cui voglio darvi la ricetta e che preparo da qualche anno è la tipica Pizza di Pasqua di Civitavecchia.
Questo dolce dall’inconfondibile profumo di cannella richiede una particolare cura nella preparazione, gli ingredienti vanno preparati con molta attenzione fin dal giorno prima e la lievitazione della pasta è un momento delicatissimo.
Le donne disponevano i testi sul letto coprendoli con pesanti coperte di lana e l’attesa della lievitazione era un rito. Rimanevano sveglie tutta la notte, spiando la pasta che cresceva e scaldando le coperte esternamente con un ferro caldo affinché non scendesse la temperatura sotto le coperte.
Ma tutta la fatica nel fare questo dolce tradizionale veniva per incanto dimenticata quando la pizza veniva servita a tavola insieme alle uova sode, il salame, la coratella con i carciofi ed un buon bicchiere di vino per la colazione pasquale.
Ecco la ricetta!
Dosi per 6 persone:
1 kg di farina bianca.
350 gr di zucchero semolato.
80 gr di ricotta freschissima.
50 gr di strutto o burro.
20 gr di semi di anice.
vino rosso.
40 gr di lievito di birra.
20 gr di cannella in polvere.
6 uova.
2 cucchiaini di rum.
1 limone.
Sale.
Procedimento:
Tenere l’anice a bagno nel vino tutta la notte. Sciogliere il lievito in poca acqua tiepida, porre 100 gr di farina in una ciotola, mettere al centro della farina il lievito e impastarlo unendo acqua sufficiente da creare un panetto morbido.
Coprire il panetto con un canovaccio e tenerlo in un luogo tiepido fino a che avrà raddoppiato il suo volume.
A questo punto fare una fontana sulla spianatoia con 200 gr di farina, mettervi in mezzo il panetto lievitato e impastarlo aggiungendo acqua fino ad ottenere un impasto piuttosto sodo.
Lavorare energicamente per un po’ quindi mettere l’impasto in una terrina infarinata, coprire nuovamente con il canovaccio e mettere a lievitare in un luogo tiepido per tutta la notte.
Riprendere l’impasto e aggiungere altri 200 gr di farina e sufficiente acqua da ottenere questa volta un impasto non molto sodo.
Lavorare per qualche minuto, riporre nella terrina e sempre coperta far lievitare per altre 6 ore in un luogo tiepido.
Versare quindi sulla spianatoia la farina rimasta, lo zucchero, la scorza del limone grattugiata, un pizzico di sale, la cannella, i semi di anice scolati e mescolare tutti gli ingredienti insieme quindi aggiungere il rum, 30 gr di strutto, la ricotta, 5 uova, il panetto lievitato e impastare il tutto energicamente.
Ungere una tortiera grande o due più piccole dai bordi piuttosto alti, preferibilmente di quelle apribili, porvi l’impasto, coprire con un telo e lasciare lievitare tutta la notte. Quando l’impasto avrà raggiunto il bordo della tortiera spennellare la superficie con un rosso d’uovo sbattuto, spolverizzare con zucchero vanigliato e infornare in forno caldo a 170° per circa 45 minuti a seconda della dimensione della tortiera.