Il vino si affaccia al metaverso con la rinascita di Enoteca d’Italia
27 Maggio 2022 - di Silvia_Di_Pasquale
Il vino si affaccia al metaverso con la rinascita di Enoteca d’Italia, iniziativa digitale per promuovere il settore vitivinicolo. Lo ha annunciato Pier Domenico Garrone, presidente all’inizio degli anni Duemila dell’enoteca, che punta anche e a rilanciarla in collaborazione con l’Accademia di Comunicazione di Milano e Francesco Tamburella, coordinatore del Congresso nazionale di sostenibilità Future Respect di Roma. L’Enoteca d’Italia non sarà uno spazio fisico, ma sarà la porta per il Metaverso del Made in Italy. “La sede sarà in ogni azienda vitivinicola – aggiunge – selezionata da un comitato di esperti e dai consumatori con criteri non commerciali ma legati essenzialmente alla sostenibilità aziendale”.
L’obiettivo è quello di tutelare i prodotti nella loro originalità, salvaguardandoli dall’uso eccessivo dei prodotti chimici con la Gran Carta dei Vini Sostenibili. “Un non-fungible token – osserva Garrone – per cui le aziende manterranno la proprietà delle etichette, che diventeranno patrimonio digitale”. Tanti i servizi che l’Enoteca offrirà alle aziende vitivinicole che ne faranno parte.
“In primo luogo una assistenza nella comunicazione, per una effettiva integrazione nell’economia digitale – sottolinea Garrone – Proporremo inoltre che il made in Italy diventi un brevetto mondiale, accessibile solo alle aziende davvero italiane, per evitare alterazioni economico-finanziarie e nella qualità dei prodotti”.
Vino vede crescita nel 2022, le bollicine spingono le vendite.
I più grandi produttori di vino si attendono per il 2022 una crescita del 4,8%, che arriverebbe al 5,6% per la sola componente export. A spingere le vendite, sono le bollicine (+5,7% i ricavi complessivi, +7,5% l’export), mentre i vini fermi si aspettano un +4,6% (+5,3% l’export). I dati emergono dall’indagine sul settore vinicolo nazionale dell’area studi Mediobanca che riguarda 251 principali società di capitali italiane con fatturato 2020 superiore ai 20 milioni di euro e ricavi aggregati pari a 9,3 miliardi di euro, pari all’85,3% del fatturato nazionale del settore. Più scettici sul futuro gli operatori esposti sul canale off trade (GDO e Retail), mentre il maggior ricorso alla vendita diretta garantisce maggiore sicurezza. I mercati di prossimità (Paesi Ue) migliorano le aspettative sull’export.
Il 2021 dei maggiori produttori italiani di vino ha chiuso con un aumento del fatturato del 14,2% (+14,8% il mercato interno, +13,6% l’estero. I vini frizzanti (+21%) hanno accelerato più dei vini fermi (+12,4%) mentre le cooperative hanno contenuto la crescita al +9,2% (+19,6% le non cooperative). Prevalgono i mercati di prossimità (Paesi Ue) con il 41,2% dell’export, seconda area di destinazione il Nord America (34,1%). Crescita importante (+22,8%) per l’America centro-meridionale. Il 2021 ha preservato il canale Gdo che, stabile al 35,6% del mercato, è cresciuto a valore del 13,5% e ha decretato la ripresa dell’Horeca (+28,1%), che passa dal 15,6% al 15,9%. FONTE ANSA.