Mostre da vedere nel 2017: le 5 migliori in Italia
8 Marzo 2017 - di Claudia Montanari
ROMA – Mostre assolutamente da vedere: le 5 migliori in Italia nel 2017. È l’anno di Picasso, celebrato a Napoli, atteso a Roma e poi ancora al Palazzo Ducale di Genova. L’occasione? I 100 anni dal viaggio in Italia del genio spagnolo. È l’anno di Milano, che si candida a capitale culturale d’Italia con un programma di mostre di tutto rispetto, particolarmente ricco in primavera in concomitanza con il MiArt, e nomi di grande richiamo (Manet, Kandinsky, Toulouse-Lautrec, Caravaggio e poi Frida Khalo, Dürer, Dalì, Lucian Freud nel 2018). Ed è anche l’anno della Biennale d’arte di Venezia: la 57esima, curata da Christine Macel, tornerà a invadere l’Arsenale dal 13 maggio, con opere, ricerche e artisti in rappresentanza dell’arte contemporanea globale.
Diamo un’occhiata più da vicino ai cinque appuntamenti del 2017 che proprio non potrete perdervi!
MILANO, Keith Haring: Un colorato viaggio nell’universo del grande graffitista americano, di cui la mostra che inaugura il 21 febbraio a Palazzo Reale ripercorre l’intera avventura creativa, con ben 110 opere in arrivo da tutto il mondo. L’obiettivo della mostra è quello di mettere in luce lo stretto legame di Haring con la storia dell’arte e far dialogare i lavori dell’artista con quelli di altri autori del Novecento, ma anche con testimonianze di altre epoche e culture. Dai maestri Dubuffet, Pollock e Klee ai calchi della Colonna Traiana, dalle maschere delle culture del Pacifico ai dipinti del Rinascimento italiano: tutti spunti ed elementi che Haring seppe ricomporre in un linguaggio personalissimo e, al tempo stesso, universale e accessibile a tutti. Fino al 18 giugno.
FIRENZE, Bill Viola: Dopo Jeff Koons, Jan Fabre, Ai Wei Wei, un altro grande nome del contemporaneo nella culla del Rinascimento. Questa volta si tratta di un maestro della videoarte, l’artista statunitense Bill Viola, ammirato in tutto il mondo per la sua capacità di combinare nuove tecnologie e classicità, la cui ispirazione attinge in larga parte dalle opere del passato, e in particolare dagli affreschi e dalle tele del Rinascimento, conosciute e ammirate proprio a Firenze agli esordi della carriera. Contaminazione tra antico e contemporaneo sarà appunto il fil rouge della mostra “Bill Viola. Rinascimento elettronico”, che occuperà tutti gli spazi del rinascimentale Palazzo Strozzi, ma anche il Battistero di San Giovanni e il Museo dell’Opera del Duomo, con un confronto tra le opere di Viola e le sue fonti tradizionali, dalla Visitazione di Pontormo alla Pietà di Michelangelo e alla Maddalena di Donatello. Tutta la carriera di Bill Viola, dalle prime sperimentazioni degli anni Settanta alle grandi installazioni successive al Duemila, sarà illustrata lungo un percorso tra immagini potenti e simboliche, suoni e i grandi temi esplorati dall’artista: la vita, la morte, il dolore, la rinascita e la spiritualità. Dal 10 marzo al 3 luglio.
GENOVA, Modigliani: I suoi nudi e i suoi ritratti non stancano mai. Dopo le recenti mostre di Pisa e Torino, ecco a Palazzo Ducale, dal 16 marzo al 16 luglio, l’opportunità di rivederli: una nuova mostra che ripercorre l’intera parabola parigina di uno degli artisti più intensi di tutto il ‘900, attraverso una trentina di dipinti provenienti dai più importanti musei del mondo. E che tocca tutti i temi della sua opera: dall’interesse per la figura umana alla forza e bellezza di una linea, insieme espressiva e costruttiva, dalla ricerca di una sintesi tra tradizione e modernità alla passione per il disegno e la scultura. Tra i capolavori, è possibile ammirare il Nudo accovacciato di Anversa e il Nudo disteso (ritratto di Celine Howard) e Le Cariatidi, figure di donne dalle forme opulente e tondeggianti, frutto di una profonda ricerca sulla bellezza ideale, in cui il sensuale si mischia allo ieratico, l’audace alla grazia, la dolcezza al mistero.
ROMA, Anish Kapoor: Considerato uno dei maggiori artisti della scena contemporanea, i suoi lavori sono nelle più importanti collezioni private e museali del mondo: Anish Kapoor torna finalmente a esporre in un museo italiano dopo oltre 10 anni, con una mostra straordinaria negli spazi del MACRO, fino al 17 aprile. L’esposizione è caratterizzata da una serie di rilievi e dipinti composti da strati di silicone rosso e bianco e pittura, oltre che da sculture-architetture monumentali, tra le quali la straordinaria Sectional Body Preparing for Monadic Singularity, riproposta al MACRO ed esposta l’anno scorso, all’aperto, nel parco della Reggia di Versailles. Fatta di immagini viscerali, brutali e al contempo sensuali, la sua poetica intensifica e approfondisce le antitesi e le energie opposte che costituiscono il mondo visibile e il pensiero astratto. Luce e ombra, negativo e positivo, maschile e femminile, pieno e vuoto, lucido e opaco, liscio e ruvido, naturale e innaturale, solido e liquido, attivo e inerte, ordine e disordine, sono alcune delle polarità che concretizzano l’universo della potenzialità sinottica e della sensualità di Kapoor e che metaforizzano il mistero della vita.
NAPOLI-ROMA-VERONA, Picasso: A partire da aprile, il Museo di Capodimonte sarà l’aprifila del grande progetto dedicato a Pablo Picasso, a cento anni dalla sua visita a Napoli e ospieterà l’opera “Parade” che, con i suoi 11 x 17 metri, è l’opera più grande al mondo. Il 21 settembre, Roma sarà la dimora, invece, della seconda mostra dedicata al genio, allestita alle scuderie del Quirinale, che racconterà il complesso rapporto di Picasso con l’Italia, dalle suggestioni neoclassiche ispirate alla scultura antica e al Rinascimento romano, fino alle tentazioni realiste conseguenti alla scoperta della pittura parietale di Pompei. Un’opera per ogni anno della vita di Pablo Picasso, nell’arco temporale che va dal 1906 fino agli anni ’70, sarà, da ultimo, il tema della mostra Picasso. Figure (1906-1971), che aprirà ad AMO Arena Museo Opera di Verona il 15 ottobre, in occasione della quale torneranno per la prima volta in Italia 91 opere, tra le quali Les Demoiselles d’Avignon, La Femme qui pleure e Portrait de Marie-Thérèse. La mostra attraverserà le fasi del pre-cubismo, del Cubismo, dell’età Classica e del Surrealismo, fino a giungere agli anni del dopoguerra durante i quali Picasso superò le categorie di ritratto per giungere a un nuovo concetto di figura, che lo rese costruttore e distruttore di un’arte solo sua, dal fascino inesauribile.
di Giulia Cennamo