Scostumista, Opening al Madre Museo: Boris Mikhailov
13 Novembre 2015 - di Claudia Montanari
NAPOLI – Scostumista, Opening al Madre Museo: Boris Mikhailov. Si aggiunge oggi un’altra mostra al già ricco calendario delle esposizioni del Museo Madre di Napoli.
Alla conferenza stampa il direttore del Madre Andrea Viliani, la direttrice del Polo museale della Campania Mariella Utili e Gabriella Buontempo, segretario generale di Incontri Internazionali d’Arte, hanno presentato la mostra di Boris Mikhailov “io non sono io” che inaugura stasera alle 19.00 al terzo piano del museo, La mostra, a cura di Andrea Viliani ed Eugenio Viola, dedicata a uno dei più autorevoli fotografi contemporanei nato in Ucraina nel 1938 è frutto della collaborazione tra la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, il Polo museale della Campania/Villa Pignatelli-Casa della fotografia e Incontri Internazionali d’Arte e rappresenta il primo capitolo di una partnership regionale mirante a sostenere e promuovere la ricerca fotografica contemporanea.
Al Madre sono visibili 149 opere appartenenti a diverse serie fotografiche fra cui I am not I del 1992 (che dà il titolo alla mostra), Yesterday Sandwich (1972-75), Salt Lake (1986), By the Ground (1991), Football (2000), Super impositions from the 60/70s e The Wedding (2005).
Boris Mikhailov, pur accettando le regole imposte dal regime comunista, con le sue immagini di strada e di vita quotidiana ridicolizzava il partito, dando così sfogo alla sua ribellione nei confronti del regime. Nelle serie fotografiche in cui si articola la sua ricerca, avviata negli anni Sessanta mentre lavora come ingegnere in una fabbrica, e ripetutamente boicottata dal regime sovietico, affronta una molteplicità di temi sociali, indagando i profondi e spesso traumatici cambiamenti che hanno investito, e ancora oggi investono, il suo paese e, per traslato, la stessa identità contemporanea, nella sua frammentazione, ma, al contempo, nella ricerca delle sue comuni radici etiche, approfondendo in particolare il tema del ritratto e dell’autoritratto e, quindi, la matrice intimamente autobiografica di tutta la ricerca di Mikhailov, in cui i temi della crisi identitaria e dell’oppressione sociale, della povertà iniqua e della miseria pura, dell’abbandono e della solitudine, dell’inermità del corpo, in una situazione sospesa fra guerra e pace, isolamento e tentativo del suo superamento nel confronto con l’altro, così come l’inesauribile e insopprimibile ricerca della verità umana nelle pieghe del reale, temi che riecheggiano, attraversando i confini dello spazio e del tempo, la grande pittura barocca napoletana, come nelle tele del grande pittore spagnolo Jusepe de Ribera (Xàtiva, 1591-Napoli, 1652), alcune delle quali saranno accostate in mostra, in un inedito confronto, alle opere fotografiche dell’artista. Evocando inoltre anche altre possibili relazioni, come l’interesse per i “vinti” della pittura e della fotografia ottocentesca (come nelle opere della “Scuola di Resina”), fino alla ricerca di responsabilità personale e civile delle avanguardie storiche del primo Novecento, la mostra ci restituisce una galleria di ritratti e autoritratti al contempo disturbanti quanto universali nella loro urgente richiesta di dignità personale e collettiva.
Sarà una buona occasione per visitare anche le altre mostre in corso (Daniel Buren, Mark Leckey, Marco Bagnoli) nonché l’esposizione permanente al secondo piano che continua ad arricchirsi di nuove opere.
Per chi è a Napoli stasera dopo l’inaugurazione MADRELOAD PARTY POST-OPENING, con DJ Set dalle 22.00 alle 2.00.