“Un amore di carta”: il principe azzurro prende il treno delle 6.27
23 Febbraio 2015 - di Daniela Lauria
PARIGI – Tutte le mattine Guylain Vignolles prende il treno delle 6.27 per andare a lavoro. Sale sempre sullo stesso vagone, si siede al solito posto e comincia a leggere ad alta voce: pagine a caso di libri sopravvissuti al macero. Gli altri passeggeri lo ascoltano ormai affezionati, mentre lui esorcizza così un’altra impietosa giornata di lavoro: prima di tornare a quell’insaziabile macchinario divora-libri, soprannominato “la Cosa“. Guylain lavora infatti in una fabbrica di riciclaggio che tritura libri invenduti per recuperarne la carta. Ogni sera, prima di staccare, si infila tra i denti d’acciaio dell’infernale mostro per salvare qualche pagina dall’oblio.
Guylain è il protagonista di Un amore di carta (Rizzoli, pp.190) romanzo d’esordio di Jean-Paul Didierlaurent, già apprezzato in Francia per i suoi racconti e due volte vincitore del Prix Heminguay. Il suo primo romanzo è un omaggio alla lettura e una tenera storia d’amore.
Guylain è un uomo solitario, timido e spesso taciturno: conduce un’esistenza malinconica, scandita quasi esclusivamente dal suo lavoro, verso il quale nutre un sentimento di odio misto a terrore. Ha pochi amici: Giuseppe, ex collega che ha perso le gambe in un incidente con la Cosa e Yvon, l’enigmatico custode della fabbrica che si esprime solo in versi alessandrini. Quelle letture mattutine in treno sono l’unica cosa che gli dà gioia: rappresentano un rituale catartico, attraverso il quale Guylain trova conforto per la sua anima, troppo sensibile per assistere ogni giorno al macero delle parole, che lui ama sopra ogni cosa. Fino al giorno in cui su quel treno delle 6.27 non trova una chiavetta Usb, piena di pagine appassionate, scritte da una certa Julie.
Dall’altra parte di Parigi, mentre Guylian macerava libri e ne salvava l’essenza, Julie puliva i sanitari di un centro commerciale e da quella postazione privilegiata annotava sul suo diario le facce che varcavano la porta del suo bagno. Mentre l’uno contava compulsivamente lampioni, tombini, macchine in sosta. L’altra portava il conto delle piastrelle di maiolica bianca nei bagni, lanciava monetine nelle fontane e sospirava sulle pagine bianche aspettando il principe azzurro.
Julie non sa che a trovare quella pennetta usb, perduta sul treno, sarà Guylain. E attraverso le sue parole se ne innamorerà, arrivando a sonvolgere tutta la sua desolante routine per trovarla.