Caffè o cappuccino da Starbucks? Ecco quanto zucchero assumete
17 Febbraio 2016 - di aavico
ROMA – Caffè o cappuccino da Starbucks? Ecco quanto zucchero assumete. Siete all’estero e siete amanti della storica catena di caffetteria, fate molta attenzione alla quantità di zucchero presente nella bevanda. Il dato scioccante infatti è riportato dal Daily Mail secondo cui una bevanda contiene fino a 25 cucchiaini di zucchero. Catene come Starbucks, ma anche Costa e Caffè Nero sono state infatti accusate di aver dato dipendenza da zucchero a molti clienti, con poi gravi conseguenze fisiche. Ovviamente caffè e cappuccino non possono contenere già di base una quantità così elevata di zucchero, ma lo studio punta il dito contro le altre bevande delle catene. Vale a dire succhi, aranciate…
Una bibita formato medio-grande infatti contiene tantissimo zucchero. Basti pensare che il “Brulè” di Starbucks, che contiene anche arancia e cannella, ha 99 grammi di zucchero. Ciò equivale a 25 cucchiaini ed è più di tre volte la soglia raccomandata per un adulto per un giorno intero. La dose giornaliera massima raccomandata di zuccheri per un adulto è infatti 30 grammi o intorno ai sette cucchiaini.
Intanto dopo tanti annunci a vuoto la catena americana di Starbucks arriva anche in Italia. Un’apertura sempre rimandata perché, nel paese del caffè ristretto al bancone e del cappuccino, non è facile lanciare la versione americana e più costosa della bevanda. A Milano nel 2016 però potrebbe arrivare la prima caffetteria, che avrà un’offerta ben diversa da quella nostrana. Daniela Polizzi sul Corriere della Sera scrive che Antonio Percassi, bergamasco ed ex calciatore specializzato nell’espansione commerciale dei brand:
“Da circa un anno la squadra di manager di Seattle, sede del gruppo che fattura circa 9 miliardi di dollari, ha aperto una trattativa con chi in Italia il retail lo conosce davvero. Si tratta di Antonio Percassi, 62 anni, natali a Clusone in provincia di Bergamo, ex calciatore del Cesena e dell’Atalanta di Bergamo, di cui ora è proprietario, ma soprattutto, guru dei centri commerciali. Come dire, colui che vanta nel curriculum l’espansione commerciale dei Benetton nonché quella del suo concorrente più acerrimo, la spagnolo Zara. L’imprenditore che quest’anno ha anche aperto la strada ai negozi di lingerie Victoria’s Secret. Adesso sarebbe la volta di Starbucks, il mito del caffè americano che si beve per strada ed è servito in un bicchiere di carta”.