Come accudire un cane: 3 uscite, 2 ore di gioco al giorno, mai dirgli “a cuccia”
13 Gennaio 2015 - di aavico
ROMA – Farli uscire tre volte al giorno. Ma anche giocarci 2 ore al giorno. Mai ordinargli “Vai a cuccia”. Per gli italiani, gli animali domestici sono sempre più i migliori compagni di vita. Nelle nostre case ce ne sono poco meno di 60,5 milioni. Stando al VII rapporto Assalco-Zoomark, per il 94% degli italiani gli animali portano gioia e buonumore mentre per il 91% contribuiscono a tenere unita la famiglia e alleviano le preoccupazioni.
Fra gli animali accolti dalle famiglie circa sette milioni sono cani. È quindi molto importante sapere come accudirli, educarli e prendersi cura di loro.
Alessio Ribaudo sul Corriere della Sera scrive:
«Chi vuole accogliere un cane in casa deve fare una scelta consapevole e deve sapere innanzitutto che ogni giorno occorre trascorrere del tempo con lui», spiega la veterinaria Zita Talamonti che collabora con l’ambulatorio per i problemi del comportamento del cane del Dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università Statale di Milano. Non bastano pochi e sbrigativi minuti dedicati a delle carezze o una passeggiata al giorno. «Il tempo da trascorrere varia a seconda delle razze — spiega l’esperta — ma non deve mai essere meno di due ore al giorno».Non solo. Occorre anche predisporre il proprio appartamento per lasciare spazi adatti al nuovo coinquilino. «La cuccia, per esempio, è molto importante e deve essere per lui un luogo piacevole, sicuro, dove riposarsi e in cui recarsi sia in nostra presenza sia nei momenti in cui rimane a casa da solo — continua la veterinaria —. Per questo, uno degli errori da evitare assolutamente è quello di rimproverarlo intimandogli di andare “a cuccia!” ». Neanche il punto dove posizionarla è da lasciare al caso. «I cani amano la socialità, perciò sarebbe ideale che avessero due cucce — prosegue Talamonti —. Una nella zona giorno, dove l’animale può interagire con la famiglia, e l’altra nella zona notte, in modo da farlo sentire sempre vicino ai padroni».
Poi c’è il mondo fuori dalle pareti domestiche. I cani hanno bisogno di trascorrere tempo all’aria aperta. «Devono poter passeggiare almeno tre volte al giorno, sia per i loro bisogni sia per allenare l’olfatto — prosegue la ricercatrice —. Devono poter essere liberi di seguire tutte le tracce che trovano senza ricevere strattoni dai proprietari che li tengono al guinzaglio e devono sapere che la passeggiata è del cane, non la loro. L’ideale, quando si esce, sarebbe usare una pettorina, per non creare traumi al collo dell’animale e farlo interagire liberamente nelle tante aree verdi attrezzate dove può muoversi in sicurezza. Sapendo che il movimento serve alla sua salute».
I cani, come tutti gli animali, vanno seguiti anche dal punto di vista medico. «L’età migliore per introdurli in famiglia è quando compiono i due mesi — prosegue la dottoressa — ma occorre vaccinarli regolarmente da veterinari che monitorino pure lo stato globale di salute e diano consigli sulla dieta, perché non bisogna commettere l’errore di lasciare una ciotola piena di cibo e disinteressarsi dell’alimentazione». La dieta deve essere varia ma regolare. «I pasti cambiano a seconda delle razze e dell’età ma tendenzialmente i cuccioli devono mangiare tre volte al giorno per evitare cali glicemici. Con la crescita, i pasti devono ridursi continuando ad avvenire in orari prestabiliti e con l’uso di due ciotole, una per l’acqua e l’altra per gli alimenti, educandoli a non mischiarle».