Crisantemo, fiore dei morti solo in Italia… nel mondo è gioia
8 Novembre 2013 - di Claudia Montanari
ROMA – I dati annui relativi alla vendita dei crisantemi in occasione del 2 Novembre parlano chiaro: su 400 milioni di euro spesi per i fiori, quasi tutti sono stati destinati proprio al crisantemo.
Maestoso, elegante, quasi regale. Il “fiore d’oro” –dall’unione delle due parole greche chrysós (oro) e ánthemon (fiore)– anticamente e tradizionalmente è simbolo di gioia, festa e vitalità. Solo in Italia lo si associa, erroneamente, esclusivamente al periodo del 2 novembre in commemorazione dei defunti.
In realtà in Giappone il crisantemo è il fiore nazionale. In gran parte dell’Asia viene utilizzato per matrimoni e celebrazioni importanti e di festa. Senza andare troppo lontano da noi, in Europa centrale è uno dei fiori piò regalati e assume il significato delle rose.
Non è dunque situazione rara trovarsi in Francia e vedersi regalare un bel mazzo di crisantemi rossi: il gesto deve essere considerato come una romantica dichiarazione d’amore.
La leggenda, che gli attribuisce il significato orientale del rinnovamento, narra di una bambina triste che, vegliando la mamma moribonda, ebbe la fortuna di essere ascoltata, in uno dei suoi momenti difficili, da uno spirito commosso per le sue lacrime. Lo Spirito gli porse un fiore dicendole: quando verrà la Morte per prendere la tua mamma, dalle questo e dille che gli spiriti ti hanno concesso di passare ancora con lei tanti giorni quanti sono i suoi petali. La bambina tagliò i petali in tante striscioline in modo da aumentarne il numero. Inesorabilmente la Morte arrivò e la bimba gli porse gli infiniti petali che aveva ricavato. Stupefatta e pensando ad uno scherzo degli spiriti ai suoi dannati, la Morte decise di non portare con se l’adorata mamma che rimase con lei per tanti anni quanti ne erano i petali del fiore.
I crisantemi appartengono al genere chrysanthemum e comprendono circa una decina di specie di piante perenni, che fioriscono proprio quando la giornata è più breve e le ore di luce sono davvero ridotte. È dura la vita per il povero crisantemo, proprio lui che, con la sua appariscenza, ci regala invece un po’ di colore in un periodo dell’anno che non ci dà grandi soddisfazioni sotto quest’aspetto.
In Italia il significato di gioia e festività per questo fiore è rimasto ad un solo crisantemo: la margherita. Per quanto riguarda tutti gli altri crisantemi, hanno avuto la “sfortuna” di sbocciare in ottobre e novembre, e vengono quindi da decenni utilizzati per la festività dei morti.
Una usanza che ha relegato al bellissimo crisantemo il simbolo di un fiore “funesto” e decisamente poco allegro, rendendoli poco utilizzati in mazzi e bouquet. P
Siamo talmente abituati, in Italia, ad associare il crisantemo con i defunti che anche il semplice odore di questo fiore ci riporta con la mente ai cimiteri.
E questo, tuttavia, è un vero peccato…
Fonti:
Lavorincasa.it
Fioridiroma.it