Leggere Harry Potter aiuta bimbi ad avere meno pregiudizi
5 Agosto 2014 - di aavico
ROMA – Leggere le avventure di Harry Potter e dei suoi amici aiuterebbe i bambini a crescere con meno pregiudizi, accettando omosessuali, transessuali e immigrati. E’ quanto sostiene uno studio che ha coinvolto quattro università, coordinato dall’università di Reggio Emilia, pubblicato sul Journal of Applied Social Psychology.
Le storie del famoso maghetto di Hogwarts migliorerebbero infatti l’atteggiamento verso gruppi di persone normalmente stigmatizzati, come immigrati, rifugiati e comunità Lgbt, in virtù del processo di vedere le cose da più prospettive. E questo grazie al processo di identificazione con il personaggio di Harry, e non con quello negativo di lord Voldemort, che secondo i ricercatori riduce il pregiudizio verso questi gruppi di persone.
Gli studiosi in particolare hanno esaminato il cambiamento dell’atteggiamento negli studenti di scuole primarie, secondarie e college, che avevano letto le storie di Harry Potter. L’intolleranza è un tema sempre presente nei vari romanzi della saga, indirizzata attraverso il personaggio negativo di Voldemort, con il non accettare i “mezzo sangue”, i maghi di sangue non puro, altre creature magiche come i goblin o gli elfi di casa, trattati come insignificanti.
Il personaggio di Harry invece si sforza sempre di capirli e apprezzare le loro difficoltà. ”Ho voluto che Harry – spiega JK Rowling, autrice dei romanzi – lasciasse il nostro mondo per trovare esattamente gli stessi problemi anche in quello della magia, come il cercare di opporsi alla gerarchia, l’intolleranza e questa nozione di purezza, che è una grande falsità ma salta fuori in tutto il mondo”.