Sono stato a Catania, mia città natale, per la festa di S.Agata. Non ci mettevo piede da più di 20 anni, per paura di non riconoscere più i miei luoghi della memoria… ville liberty demolite per far posto a orrende palazzine variopinte con infissi in alluminio anodizzato, negozi e i bar storici di via Etnea trasformati in jeanserie o monomarche internazionali, insomma nessun ritegno nel trasformare una città storica in una brutta copia di qualsiasi città periferica per cultura e per gusto.
L’unica cosa che la salva è il suo feroce attaccamento alle tradizioni culinarie , che come sempre rimangono vive, immutabili e soprattutto incontaminate negli anni.
E così, facendo una sorta di pellegrinaggio tra il mercato del pesce agli ” Archi della marina” e la “Fera o lune” ho ritrovato gli stessi banchi di frutti di mare, in cui primeggiavano gli “occhi di bue” o di frutta e verdura coi “ broccoli bastardi” dal fiore violaceo e gli “aranci tarocchi della piana”, disposti a piramide come le “olive cunzate” roba, non a caso, da suk mediorientale.
E incuranti di una miriade di negozietti cinesi, sorti loro intorno come i funghi, nei quartieri popolari rimangono intatte solo qualche “ Putia” (trattoria) o friggitorie dove gustare crispelle di ricotta o di acciughe, arancini , pizze fritte , o gli squisiti “ cacocciuli rustuti” (carciofi arrostiti, farciti con olio, sale aglio e prezzemolo) cotti all’esterno alla brace, che spandono il loro odore tra i vicoli affollatissimi per la festa della patrona.
E’ appunto in una Putia che ho riassaggiato la pietanza che oggi vi descrivo, che nella sua semplicità e rapidità di esecuzione raggiunge per me vette di alta cucina…. Ma forse sarà la memoria a influenzarmi.
Ingredienti per 4 persone:
g. 500 di “neonata”( bianchetti) costo € 7,00
4/5 pomodorini Pachino, olio evo, aglio, peperoncino, prezzemolo , 2/3 acciughe costo € 2,50
g.500 di spaghetti n° 5 costo € 0,50
kal. pro capite 300 costo totale € 10,00
Mettete a bollire gli spaghetti in abbondante acqua, salandola appena bolle. In una padella di alluminio col manico, riscaldate l’olio e le acciughe , pestandole con una forchetta fino a che non si sfaldino del tutto, aggiungete l’aglio e il peperoncino e subito dopo i pomodorini Pachino, che avrete precedentemente pelato, sbollentandoli un po’ e tagliati a pezzetti molto piccoli. Scolate gli spaghetti al dente e aggiungete la neonata a crudo a cui avrete aggiunto anche dell’olio per distaccare un pescetto dall’altro. Un po’ di schiuma dell’acqua di cottura e qualche “ arriminata”, al salto, con la padella compirà il miracolo di amalgamare il tutto in pochi secondi. Prezzemolo tritato finemente a volontà e servite caldi.
“Cittadini evviva Sant’Agata”…si sente gridare dai catanesi in processione al seguito delle “Candelore”… ed io ritorno bambino.
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