ROMA – “Simbolo della tv trash”: per questa espressione, pubblicata su un articolo di Avvenire nel 2013, il direttore e una giornalista del quotidiano dei vescovi finiranno in tribunale. Alda D’Esanio si è infatti sentita diffamata da quell’espressione e ha denunciato.
Tutto nasce nel 2013, quando la D’Eusanio parla in una sua trasmissione di Max Tresoldi, uomo in coma vegetativo da 10 anni. In quella occasione la donna chiede alla madre di non farla vivere se le fosse accaduto qualcosa di simile.
Il 6 novembre l’Avvenire pubblicò un articolo polemico e per alcune espressioni il direttore Marco Tarquinio e la giornalista Lucia Bellaspiga sono finiti in tribunale.
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