Belen Rodriguez, niente tata e nozze in chiesa: “Sono cresciuta”
26 Agosto 2013 - di aavico
MILANO – Belen Rodriguez e Stefano De Martino, niente baby sitter per il figlio Santiago e nozze in chiesa. Una vera e propria “svolta borghese” secondo il Corriere della Sera. Elvira Serra ha intervistato la showgirl, che le ha dato risposte più da saggia madre di famiglia che da soubrette ventenne. La stessa che suscitò un polverone presentandosi sul palco del Festival di Sanremo con tatuaggio inguinale a farfallina in bella vista e sospetta assenza di mutandine.
“Non ho la tata, i figli devono essere cresciuti dalle mamme. Con il mio compagno sono ritornata alle origini: ho riscoperto la bellezza di una giornata al mare o di una sigaretta da fumare sdraiata sull’erba guardando il cielo azzurro. Quando è nato il mio bambino ho pianto come una disgraziata, anche se meno del papà. Non riuscivo a spiegarmi come noi esseri umani possiamo essere così perfetti nella magia della creazione”.
La ex fidanzata di Fabrizio Corona, ora in carcere dopo una fuga in Portogallo, la donna che ha “portato via” il fidanzato di Emma Marrone, altra protagonista di “Amici” di Maria De Filippi”, nega di essersi imborghesita, e sul suo matrimonio nella chiesetta di Comignago (Novar), a tre chilometri dal Lago Maggiore, dice:
“Un matrimonio così lo sognavo da quando ero bambina. Sarà una festa per tutti i nostri cari. Mi sposo perché ho incontrato l’uomo della mia vita, e poi sono cresciuta, diventerò vecchia anche io, ogni età ha le sue esperienze”.
Ricorda lo scandalo suscitato quando si mise con Stefano De Martino:
“Quando ci mettemmo insieme fu un grandissimo scandalo. E invece siamo ancora qui, ci ho fatto un figlio e me lo sposo. Lui mi ha riportato alle origini… Vengo da una terra molto umile e zingara, è per me una gioia che oggi ci sia un Papa argentino. Da piccola ho dovuto fare molte rinunce perché non c’erano soldi, ma la nostra era una famiglia felice, se c’era un problema i miei genitori non ce lo dicevano. Ecco, gli occhi di Stefano sono trasparenti. Oggi forse vivo meno sopra le righe, ma sono cinquantamila volte più felice”.