Donatella Rettore torna come attrice e con un nuovo album
13 Aprile 2016 - di luiss_edalto
ROMA – “Una donna del mistero, un po’ magica, che gestisce i destini di un Romeo e una Giulietta originali”. Così Donatella Rettore definisce il suo ruolo in #Romeo, il corto di Marcello Di Noto, con Alessandro Preziosi, che la vede tornare alla ribalta come attrice. “Ho detto subito sì perché è ambientato nella mia città, Verona, poi non vedevo l’ora di poter recitare con un grandissimo come Preziosi che sul set è stato di un’incredibile generosità, e mi piaceva questa rilettura ispirata a Shakespeare in commedia” spiega all’Ansa. Protagonista della storia è un prim’attore che, abbandonato dalla sua Giulietta, sulla scena e nella vita, inizia misteriosamente a balbettare. Nel film breve, passato in gara all’ultima edizione di Cortinametraggio, c’è anche una nuova canzone di Rettore, scritta ad hoc e intitolata Romeo.
“Sarà anche nel mio nuovo disco – sottolinea – ‘Emozionata sempre’ (titolo anche del prossimo tour) che uscirà a ottobre-novembre”. Nell’album c’è “una Donatella scatenata, romantica, ma anche materna verso un mondo un po’ allo sbando”. Per la cantante, recitare è stato fin dagli esordi un grande amore: “Il teatro da noi era di casa, mia madre era un’attrice goldoniana e io ho debuttato da adolescente con la Nuova compagnia di Canto Popolare, dove si cantava e recitava. A 14 anni mi hanno scelto proprio per interpretare Giulietta. A quell’età sei incosciente, quindi mi sono buttata senza paura, un’esperienza bellissima. Fossi stata un po’ più grande penso non avrei avuto il coraggio”.
Ora le piacerebbe anche rimettersi alla prova come attrice? “Certo, con il progetto giusto sì”. Intanto le sue canzoni tornano spesso nelle colonne sonore di fiction e film, tra gli esempi più recenti, Io e lei di Maria Sole Tognazzi: “Sono sempre stata un passo avanti agli altri, anche se inconsapevolmente, ho sempre seguito il mio istinto”. Del pop di oggi ama a livello internazionale i Coldplay e Adele, mentre ascolta poco quello italiano e decisamente non le piacciono i talent show: “Me li hanno anche offerti, ma io li considero una piaga sociale. Non creano artisti che rimangono nel cuore della gente e sembrano molto pilotati. Artisti come Dalla, Baglioni Morandi, De Gregori non sarebbero mai usciti da programmi così. Dal punto di vista televisivo l’unico ben fatto è X Factor, anche grazie alla presenza di Luca Tommassini, gli altri occupano solo spazio nel palinsesto”.