Flavio Briatore: “Mio figlio Nathan? Spero andrà all’estero”
15 Dicembre 2015 - di luiss_edalto
Di Flavio Briatore imprenditore si sa molto, ma che papà è con il suo piccolo Nathan Falco, 5 anni? Lo spiega in un’intervista al Giornale:
“Oggi i bambini hanno un’altra marcia. Noi eravamo dei bambini. Loro no. Per cui dobbiamo parlargli da adulti”. Circondati da “tv, iPad, computer, playstation”, “sono molto più svegli”. Quindi “bisogna spendere tanto tempo con loro e non parlargli come facevano i nostri genitori con noi”.
“A mio figlio spiego sempre quanto sia fortunato: qui a Monaco, a scuola, la mattina parla francese, al pomeriggio inglese, a casa italiano. Non so a che livello siano oggi le scuole italiane”. E se da grande “non vorrà fare l’università”, pazienza: “Non vorrei trovarmelo a 30 anni ancora con i libri sotto braccio. Vorrebbe dire che ha perso 8-10 anni di opportunità lavorative”. Anche perché “ad aiutarti nella vita è soprattutto la rete di conoscenze che sai costruirti sul campo: il connecting people”.
Altro segreto è “andare nei Paesi dove conta la meritocrazia e non c’è la burocrazia che abbiamo in Italia. Perché è là che trovi le opportunità. Tanto, qui o altrove, la fatica sarebbe uguale. Solo che all’estero l’opportunità arriva per davvero”. In particolare “Stati Uniti che sono sempre quelli che sanno ripartire. E Africa, dove ci sono opportunità enormi”. E se suo figlio in futuro volesse cucinare piadine andrebbe bene solo se mettesse su “500-600 negozi di piadine”, allora sì gli “darebbe pure una mano”.