Gabriele Muccino fa pace col fratello Silvio? Si scusa con…
30 Marzo 2016 - di luiss_edalto
ROMA – Gabriele Muccino chiede pubblicamente scusa a Carla Vangelista, collaboratrice del fratello Silvio – con cui il regista dell’Ultimo bacio ha rapporti difficili da anni – dopo averla accusata, via social network, di averne causato l’allontanamento dalla famiglia.
“Con questa lettera che intende essere pubblica, poiché deve rispondere a dichiarazioni che via social network ho scritto e che, quindi, sono diventate di pubblico dominio, voglio chiedere scusa pubblicamente alla Signora Carla Vangelista – scrive Gabriele Muccino – collaboratrice da molti anni di mio fratello Silvio, a fronte di improprie esternazioni delle mie opinioni, nelle quali le attribuivo la responsabilità dell’allontanamento di Silvio da me e dalla mia famiglia. Esternazioni che hanno plausibilmente intaccato la credibilità e la rispettabilità della signora Vangelista, che del resto conosco appena. Ho avuto un fratello sparito da un giorno all’altro dalla mia vita ed è naturale che abbia distribuito responsabilità ad una persona che sapevo essergli vicina”.
“La responsabilità di questa sofferenza – ammette oggi il regista – è da cercare altrove. Mi scuso ancora per l’impulsività che i nuovi social media agevolano molto e soprattutto per inesattezze, insinuazioni e altro di cui sono stato responsabile. Nella viva speranza che le mie scuse verranno accolte, invio un caro saluto”.
Il caso era esploso nel 2013, quando Muccino senior aveva rotto il silenzio sui rapporti con il fratello accusando la Vangelista, amica e collaboratrice di Silvio e co-sceneggiatrice di alcuni suoi film, di averlo ‘plasmato’ e reso ‘irriconoscibile’. Silvio aveva respinto le accuse in una dichiarazione in cui tra l’altro accennava a “gravi episodi vissuti nell’infanzia” all’interno della famiglia. Esplosa la polemica a distanza sui social media, la vicenda si è trascinata in questi anni approdando in tribunale, quando Carla Vangelista ha citato in giudizio Gabriele Muccino per diffamazione.