Gigi D’Alessio su Anna Tatangelo: “Non considera più la mia opinione”
21 Aprile 2015 - di Silvia_Di_Pasquale
ROMA – Gigi D’Alessio su Anna Tatangelo: “Non considera più la mia opinione”. Intervistato dal Fatto Quotidiano per chiarire la sua posizione su alcune vicende giudiziarie che lo hanno visto coinvolto, il cantante ha napoletano ha affermato:
“(Anna) Non ha fiducia e fa bene. Ogni volta che le presento un documento, un contratto da firmare, lo vaglia insieme con il suo avvocato. Non considera più la mia opinione. E questa è una cosa che pesa“.
Ma perché tale sfiducia? Probabilmente Anna è diventata più scrupolosa dopo che il suo compagno ha iniziato ad avere qualche problema con la giustizia, sebbene Gigi si ritenga una “vittima” per quel che riguarda alcune truffe, che sarebbero state organizzate a suo danno:
“Non sono né un truffatore né un rapinatore. Ho firmato contratti con troppa facilità. Sono stato un ingenuo a credere nell’amicizia”, spiega al Fatto Quotidiano.
Il riferimento è alla storia delle rate non pagate per una Mercedes Slr McLaren da 500 mila euro. A questo proposito il cantante napoletano ha detto di sentirsi vittima di un raggiro operato da Marco Palumbo, “un broker per auto di lusso di Oristano, presentatomi da Costantino Vitaliano (Vitagliano, in realtà, Ndr)”, l’ex tronista di Uomini e donne, ossia “un amico che poi si è rivelato diverso da come appariva”.
Per quel che riguarda l’accusa per rapina nata dopo una violenta rissa con due paparazzi, D’Alessio ha ammesso di aver sbagliato ad alzare le mani (“Le botte le abbiamo date e ricevute”) contro i fotografi che si sarebbero introdotti nella sua villa romana:
“Loro sono entrati nella mia proprietà all’Olgiata per immortalare gli inizi della mia storia con Anna Tatangelo (…).
Eravamo in due. Io e il mio assistente De Maria. Gli altri due (mai identificati ndr) non li conosco. Hanno visto che stavamo litigando e sono intervenuti per dividerci, ma a rissa finita sono andati via. Poi ho preso le macchine fotografiche e sono rientrato a casa. Chiamo un amico fotografo per cancellare gli scatti, ma arrivano prima i carabinieri e consegno loro il materiale”.
Il cantante ha fatto chiarezza anche sul suo rapporto con Giovanni Cottone, padrino di suo figlio ed ex marito di Valeria Marini, con cui voleva riportare in Italia la produzione della Lambretta e sui problemi derivati dal fatto che in passato andava a cantare ai matrimoni e “qualcuno di questi poteva essere di qualche boss”. La procura di Brescia, nel 2001, l’ha iscritto nel registro degli indagati per associazione mafiosa. Ma la vicenda si è conclusa a suo vantaggio:
“Sono stato prosciolto dalle accuse. In quel procedimento sono passato da indagato a testimone”, commenta Gigi.
Foto La Presse.