Meghan Markle si è sentita “non protetta” dalla famiglia reale
2 Luglio 2020 - di Silvia_Di_Pasquale
Meghan Markle si è sentita “non protetta” dalla famiglia reale e i suoi amici come se la royal family volesse “metterli a tacere”.
Sono questi alcuni dettagli che emergono da documenti giudiziari venuti in possesso del sito americano E On line.
“(Meghan Markle) era diventata oggetto di un gran numero di articoli falsi e dannosi dai media scandalistici britannici, in particolare da (Mail on Sunday)”
Questi articoli “causavano un enorme disagio emotivo e danni alla sua salute mentale”, si legge nei documenti.
La preoccupazione degli amici di Meghan.
“Dato che le sue amiche non l’avevano mai vista in questo stato prima, erano giustamente preoccupate per il suo benessere”.
In particolare, “perché era incinta, non protetta dall’Istituzione e nell’impossibilità di difendersi”.
Fu il principe Harry a informare la duchessa dell’articolo apparso su People, nel quale gli amici della moglie prendevano le sue difese.
A destare preoccupazione era proprio l’articolo che ha spinto i duchi ad agire legalmente.
Parliamo del pezzo che rivelava il contenuto di una lettera personale che Meghan aveva inviato a suo padre Thomas Markle.
Meghan sostiene anche di essere “inconsapevole” delle azioni dei suoi amici e “non coinvolta” in alcun modo.
Prima battuta d’arresto per la battaglia legale contro il tabloid.
Lo scorso maggio il Mail on Sunday ha vinto il primo round della battaglia legale contro la Duchessa del Sussex per la pubblicazione di una lettera che Meghan scrisse a suo padre.
Il giudice Mr Justice Warby ha concordato con la richiesta avanzata nella prima audizione del procedimento dagli editori di Mail on Sunday, Daily Mail e MailOnline, ed ha respinto alcune parti del reclamo della Duchessa del Sussex, compresa l’accusa che l’editore ha agito “disonestamente” tralasciando di pubblicare stralci della missiva.
Il giudice ha anche respinto le accuse secondo cui l’editore ha inteso suscitare problemi tra Meghan e il padre e che aveva un “programma” ben preciso per pubblicare storie intrusive su di lei