Sara Tommasi dipendente? “Ho sempre voglia, virus da Berlusconi”
22 Luglio 2013 - di Claudia Montanari
ROMA – Sara Tommasi sembra stia meglio e dopo il ricovero all’ospedale pare decisa a voler entrare in una comunità di tossicodipendenti. A dichiararlo è lei stessa in una intervista a Canale 25. Intervistata da Tommaso De Angelis, Sara Tommasi ha detto:
“Finalmente sto benissimo. Ho sospeso l’uso dei farmaci che i medici mi hanno somministrato […]Ho deciso come progetto futuro di andare in una comunità di tossicodipendenti“.
Qualche giorno fa Sara Tommasi sarebbe stata ricoverata all’ospedale, ma ora sembra stia molto meglio. Lei stessa confessa di essere tornata, almeno fisicamente, ai fasti del 2007 quando era in splendida forma.
“Ho ripreso la forma strepitosa del calendario di Max del 2007. Tutti i miei film hanno spopolato battendo Pamela Anderson, Kim Kardashian e Paris Hilton”
Non si sente ancora completamente guarita dalla dipendenza dal sesso e, durante l’intervista, lancia anche una stoccata rivolta a Silvio Berlusconi:
“Sono un po’ maniaca, vogliosa di sesso e quindi mi metteranno vicino un angelo custode che mi aiuterà a non essere maliziosa, a contenermi. Come il presidente Berlusconi, frequentandolo, mi sono beccata questa malattia“.
Per quanto riguarda sua mamma, che l’ha fatta ricoverare a sua insaputa, Sara Tommasi si ritiene molto delusa. Si sente inoltre solidale con Giuseppe e Davide Matera e Federico de Vincenzo, sostenendo che la storia secondo cui sarebbe stata violentata mentre era sotto l’effetto di stupefacenti sarebbe completamente falsa:
“La denuncia è partita dalla mia stessa mamma, che io amo con tutta me stessa perché mi ha partorita, ma ha devastato la mia fiducia perché non si doveva permettere di fare questa mossa. Rimpiango il momento in cui ero con Giuseppe e Davide Matera e Federico de Vincenzo, a cuore aperto, spero che escano il prima possibile perché sono dei gran signori. E’ una balla colossale quella che mi hanno estorto la volontà con la cocaina”.
Di seguito il video dell’intervista: