Sharon Stone tribunale

Sharon Stone denunciata. L’accusa? Razzismo

25 Maggio 2012 - di Claudia Montanari

NEW YORK – “Mi insultava con epiteti razzisti e non ha voluto pagarmi il dovuto”: Sharon Stone finisce nei guai per colpa dell’ex tata, che l’ha denunciata accusandola di molestie razziali, sfruttamento e ingiusto licenziamento. Nelle nove pagine di carte presentate davanti ad un tribunale di Los Angeles, come riporta il sito della rete televisiva Cnn, Erlinda Elemen afferma che durante gli oltre quattro anni in cui ha lavorato come domestica e bambinaia per i tre figli adottivi della star di “Basic Instinct”, è stata ripetutamente insultata per la sua etnia filippina.

“È un processo assurdo basato su accuse inventate e portato avanti da un ex dipendente scontenta che ora punta a spillare soldi in qualunque modo”, ha replicato seccamente Paul Bloch, portavoce di Sharon Stone.

“Ha equiparato il fatto di essere filippina con l’essere stupida”, sostiene invece Elemen nella querela, sottolineando di essere stata spesso presa in giro per il suo accento, che aveva una cadenza troppo marcata, motivo per cui l’attrice avrebbe proibito alla governante di dialogare a lungo con i figli per evitare che imparassero a parlare come lei.

Ma la Stone criticava anche le sue profonde convinzioni religiose, tanto che una volta le è stato addirittura vietato di leggere la Bibbia in casa. La donna afferma inoltre che molte volte le è capitato di lavorare sette giorni su sette, anche nei periodi di festa.

E il licenziamento – avvenuto nel gennaio del 2011 – sarebbe proprio dovuto al fatto che Erlinda ha rifiutato di restituire la retribuzione relativa alle ore di straordinario, denaro che secondo Stone la bambinaia non meritava.

“La mia cliente ha ricordi meravigliosi dei bambini – ha spiegato Solomon Gresen avvocato di Elemen – ma non era più in grado di sopportare un comportamento sempre più ostile ed offensivo”. E ora non vede l’ora di vedere la Stone in tribunale.