Gli agriturismi hanno retto alla pandemia, 34% gestiti da donne
22 Novembre 2022 - di Silvia_Di_Pasquale
Gli agriturismi hanno retto all’impatto della pandemia da Covid-19. In un momento storico in cui le regole del viaggio ideale sono state riscritte a vantaggio di mete più prossime al luogo in cui si vive, nel 2021 queste strutture ricettive sono state scelte da sempre più visitatori. Secondo il rapporto su “Le aziende agrituristiche in Italia“, pubblicato da Istat, le sedi attive sono 25.390, in crescita dell’1,3% rispetto al 2020. La crescita maggiore è nelle Isole (+8,2%) e al Sud (+1,5%).
Agriturismi, Toscana e Umbria le regioni che ne hanno di più.
Il 63,3% dei comuni italiani ospita almeno una di queste strutture ricettive, per arrivare a oltre il 98% in Toscana e in Umbria. Ci sono comuni che arrivano anche a 100 strutture. Sono 11: Appiano sulla Strada del vino, Assisi, Caldaro sulla Strada del vino, Castelrotto, Cortona, Grosseto, Manciano, Montalcino, Montepulciano, Noto, San Gimignano. Le aziende condotte da donne sono 8.762, il 34,5% del totale, anche in questo caso in aumento del’1,3% rispetto al 2020.
Sommariamente nel 2021 gli arrivi hanno superato i 3 milioni. Con la riapertura delle frontiere si è registrato un incremento del 68% degli agrituristi stranieri rispetto all’anno precedente, per un comparto che ha visto crescere il valore alla produzione agrituristica a 1.162 milioni di euro, rialzando la china del 44,8% rispetto al 2020 in termini di valore economico delle aziende agrituristiche, ma rimanendo ancora sotto il livello pre-pandemia del 2019 (-26%).
Il valore economico da Nord a Sud.
Poco più della metà del valore economico è generato dalle aziende agrituristiche del Nord, in particolare quelle del Nord-Est (39,3%). Il contributo del Centro e del Sud è pari rispettivamente al 37,5% e al 12,2%. La produzione agrituristica, specifica il rapporto Istat, contribuisce per il 3,3% alla formazione del valore economico dell’intero settore agricolo, nel quale le aziende agrituristiche incidono per il 2,2%. (Fonte: Ansa). Foto di user32212 da Pixabay.