Carnevale di Venezia 2022: programma, eventi e storia della tradizione
24 Febbraio 2022 - di Claudia Montanari
Con il Giovedì Grasso si entra nel vivo del Carnevale di Venezia 2022. Vediamo allora gli eventi in programma e la storia di una tradizione antica che arriva fino ai giorni nostri. Oggi 24 febbraio è Giovedì Grasso, e a Venezia tornano i grandi spettacoli del Carnevale. Nella giornata in cui, un tempo, la Serenissima festeggiava esibendosi nelle “forze d’Ercole” o calandosi dal campanile di San Marco, da giovedì “Remember the Future” torna con gli artisti nei campi e nelle strade e nelle acque dell’Arsenale.
Carnevale di Venezia 2022, eventi in programma
“Venezia Wonder Time!” e “Nebula Solaris” entrano nel vivo della programmazione fino al termine della kermesse con spettacoli quotidiani. Riprendono anche le cene esclusive dei Dinner Show by Antonia Sautter a Ca’ Vendramin Calergi.
Nei dieci coloratissimi Wonder Points allestiti in tutto il territorio comunale, giovedì e venerdì nel pomeriggio si alterneranno esibizioni di mimi, clown, attori, musicanti, trampolieri e affabulatori in grado di coinvolgere un pubblico vasto di bambini e adulti e trasportarli nel mondo dell’arte, della commedia, delle fiabe e della musica.
A Venezia gli spettacoli di giovedì 24 e venerdì 25 febbraio si terranno in Campo Santa Margherita, Campo San Giacomo dall’Orio, Esedra via Garibaldi, Campo San Geremia, Campo dei Gesuiti, Campo Santa Maria Formosa, Campo San Cassiano e giovedì 24 anche a Burano.
Con “Venezia Wonder Time!” tornano anche le dirette social (trasmesse sulla pagina Facebook del Carnevale di Venezia e nella playlist Youtube di Venezia Unica) grazie ai Carnival Speakers. Il programma degli spettacoli proseguirà fino all’1 marzo.
Ripartono anche gli spettacoli di “Nebula Solaris”, che lo scorso fine settimana hanno incantato gli ospiti del Carnevale grazie alla visione artistica della Compagnia Opera Fiammae.
Clicca qui per il programma dettagliato del Carnevale di Venezia 2022.
La tradizione del Carnevale “grasso”
I festeggiamenti del Carnevale si concludono, da tradizione, con il Martedì Grasso, il giorno che precede il Mercoledì delle Ceneri che segna l’inizio del periodo di Quaresima prima della Pasqua.
L’ultimo giorno di Carnevale assume l’epiteto di “grasso” proprio perché consisteva nell’ultimo giorno in cui era permesso, dalla Chiesa Cattolica, sia di festeggiare che di mangiare determinati cibi come la carne, i dolci e tutti gli altri gustosissimi avanzi dei banchetti di Carnevale.
Dopo questo giorno, infatti, prendeva il via il periodo di penitenza pre-pasquale che prevedeva l’astinenza dai divertimenti e dai cibi considerati “grassi”.
All’interno del Carnevale di Venezia ancora oggi il Martedì Grasso e il Giovedì Grasso sono due date importanti fin dai tempi della Serenissima che Venezia continua ancora oggi, a 1600 dalla sua fondazione, a portare avanti come tradizione.
Carnevale di Venezia e Giovedì Grasso
Il Giovedì Grasso, a Venezia, è il cosiddetto giorno del “toro”. Ai tempi della Serenissima, infatti, durante questa giornata era prevista la storica corrida davanti al Palazzo Ducale. Questo evento ricordava la grande vittoria del 1162 del doge Vitale Michiel II sul Patriarca Ulrico di Aquileia e 12 feudatari ribelli. Questa impresa portò la Serenissima a chiedere agli sconfitti, da lì al futuro, il pagamento di un pegno che consisteva in un toro, 12 pani e 12 maiali ben pasciuti. Un risarcimento che continuò per molto tempo coinvolgendo anche i successori del patriarca che, ogni anno, il giorno del Giovedì Grasso erano costretti a ripagare la Serenissima in questo modo.
Gli animali, poi, una volta portati in città venivano accolti come fossero dei prigionieri, posti su delle strutture lignee rappresentanti i castelli friulani e, infine, messi allo scherno della pubblica piazza con un rituale che prevedeva, al suo culmine, lo spettacolare taglio della testa del toro da cui deriva il detto tutto veneziano “Tagiar la testa al toro”. Cioè chiudere definitivamente una faccenda in modo rapido e senza troppi ripensamenti.
“Tagliare la testa al toro”
Il taglio della testa del toro, infatti, rappresentava proprio la fine dello spettacolo. Gli animali venivano successivamente macellati, cucinati e la loro carne distribuita durante i banchetti tra i nobili, il clero, il popolo e i carcerati. Questa usanza fu abolita nel 1420 quando il Friuli passò sotto il dominio della Serenissima e la festa assunse le sembianze di un gioco che durò fino alla fine della Repubblica.
I festeggiamenti del Giovedì Grasso, a partire dal 1548, aggiunsero alla tradizionale corrida una parte dedicata a spettacolari acrobazie di funamboli chiamata, da tutti, il volo del Turco. Si trattava di uno spettacolo che vedeva come protagonista, nella sua prima edizione, un funambolo di origini turche che, con un bilanciere in mano, camminava su una fune partendo da una barca in bacino di San Marco per arrivare fin sulla cella del Campanile e poi scendere sulla loggia di Palazzo Ducale e porgere al doge dei doni.
Negli anni successivi la città decise di rendere questa iniziativa una cerimonia ufficiale del Giovedì Grasso veneziano caratterizzata da voli acrobatici sempre diversi e realizzati con tecniche sempre più innovative. Oggi, questo spettacolo, che continua a essere uno dei grandi protagonisti del Carnevale di Venezia, viene riproposto in chiave moderna, ha come protagonista la Maria del Carnevale dell’anno precedente che si lancia in volo dal Campanile di San Marco fino alla Piazza e viene comunemente chiamato Volo dell’Angelo.
Il Martedì Grasso
Quanto al Martedì Grasso veneziano, invece, la tradizione è del cosiddetto Svolo del Leon. Si tratta di un rituale che è diventato una tradizione a partire dal Carnevale del 2012 sotto la direzione artistica di Davide Rampello. Lo Svolo del Leon prevede il volo di un gonfalone raffigurante il leone alato simbolo di San Marco e della città, di un’ampiezza di 100 metri quadri, realizzato da Angelo Lodi con seta di scena.
Il leone alato viene issato dal centro di Piazza San Marco fino al Campanile rendendo omaggio a Venezia con un tradizionale e suggestivo appuntamento che conclude, con solennità, le celebrazioni del Carnevale.