Cibo spazzatura per cani e gatti: come riconoscerlo ed evitarlo
21 Aprile 2023 - di Claudia Montanari
Almeno il 44% dei cani e dei gatti è sovrappeso o obeso. Tra le cause anche un’alimentazione scorretta basata su cibo spazzatura. Tra gli ingredienti da evitare la farina di carne di scarsa qualità, sale e zuccheri aggiunti, conservanti, coloranti e aromi artificiali. Vediamo come riconoscere il cibo spazzatura per i nostri amici a quattro zampe.
Circa il 56% dei cani potrebbe soffrire di problemi digestivi nel corso della propria vita, almeno il 44% dei gatti e dei cani sono in sovrappeso o obesi, il 50% dei felini domestici soffre di malattie croniche ai reni e il 23% degli amici a quattro zampe muore di cancro.
È questa la panoramica portata alla luce dalle ricerche internazionali dedicate al benessere degli animali domestici. Tra i responsabili dei problemi di salute degli amici a quattro zampe anche un’alimentazione scorretta e non controllata basata proprio su alimenti per cani e gatti contenenti cibo spazzatura.
Ed è proprio per offrire un’alternativa in un settore ancora oggi invaso da soluzioni poco sane e poco nutrienti, che nel 2016 è nata Edgard & Cooper, che propone cibo naturale e gustoso senza scendere a compromessi. Per le proprie ricette — create con cura da nutrizionisti ed esperti e testate in laboratorio per garantire che contengano tutte le sostanze nutritive di cui cani e gatti necessitano —, il brand utilizza infatti tanta carne fresca di qualità, pesce, frattaglie nutrienti, frutta, verdure, erbe, minerali e vitamine, senza aggiungere coloranti, aromi e conservanti artificiali o ingredienti dannosi per l’organismo.
In questo contesto, grazie all’esperienza sul campo e al supporto dei suoi esperti, Edgard & Cooper condivide una serie di raccomandazioni per contribuire al benessere degli animali domestici a partire proprio dall’alimentazione: dagli ingredienti da evitare, come le farine di carne, fino ai suggerimenti per riconoscere i prodotti più sani e fare così acquisti più consapevoli, scegliendo vero cibo per gli amici a quattro zampe.
Che cos’è la farina di carne e perché evitarla
La farina di carne è spesso composta da carne di scarsa qualità e scarti animali come corna, pelle, zoccoli e piume che vengono frantumati, riscaldati ad alte temperature e polverizzati per poi essere mescolati con conservanti e additivi artificiali o con acidi grassi derivati da grassi animali o da oli vegetali scadenti che possono anche contenere sostanze cancerogene.
Utilizzate spesso da alcune aziende per abbattere notevolmente i costi di produzione — mettendo così al primo posto il guadagno e non il benessere degli amici a quattro zampe —, le farine di carne non solo non sono l’opzione migliore dal punto di vista nutrizionale, ma possono anche portare a problemi di digestione e di salute.
Se si ha a cuore la salute dei propri amici a quattro zampe, è quindi meglio optare per prodotti a base di carne fresca, che contengono naturalmente gli acidi grassi essenziali (come gli omega 3 e omega 6) di cui cani e gatti hanno bisogno per essere in salute e che contribuiscono ad attivare la naturale risposta antinfiammatoria dell’organismo.
Preferire prodotti poco lavorati e cotti a basse temperature
Quando si parla di cibo per animali, a peggiorare ulteriormente la situazione sono anche le conseguenze derivate dalle modalità e dalla quantità delle lavorazioni. Da una parte, infatti, le proteine contenute nella farina di carne vengono trattate così tante volte da diventare faticose da digerire, dall’altra la cottura ad alte temperature ne elimina tutti i migliori nutrienti.
Meglio quindi optare per proposte meno lavorate e cotte a basse temperature, preferibilmente arricchite con prebiotici naturali derivanti da cicoria e lieviti, che contribuiscono a renderle ricette fino al 42% più digeribili rispetto ai prodotti realizzati con farina di carne5.
Come riconoscere un prodotto sano e di qualità
Fondamentale per riconoscere un prodotto sano e di qualità è leggere con attenzione le etichette e le liste degli ingredienti, che dovrebbero essere facili da interpretare e dovrebbero riportare in maniera chiara e trasparente non solo la percentuale di carne presente all’interno del prodotto, ma anche la tipologia — dall’anatra al cervo, passando per salmone, pollo o agnello—, specificando inoltre se si tratta di carne fresca o farina di carne e carne disidratata.
Quando la componente proteica è segnalata solo come “carne”, il prodotto potrebbe nascondere la presenza di farine o prodotti di scarto.
Fondamentale anche la disposizione degli ingredienti nella lista, che dovrebbero essere presentati in ordine decrescente e con le fonti proteiche ben bilanciate rispetto al resto degli ingredienti.
In questo caso, è inoltre importante controllare il valore biologico delle proteine (BV), un dato legato alla quantità e alla qualità degli amminoacidi essenziali presenti nella materia prima e necessari per il corretto funzionamento dell’organismo. Per esempio, tra le proteine con il maggiore BV ci sono quelle del pesce e della carne, mentre tra quelle con un medio/basso valore biologico quelle dei legumi e dei cereali.
Il fabbisogno proteico varia da animale a animale, ma, in generale, gli animali con una necessità maggiore sono i cani sportivi, quelli in gravidanza o in allattamento e gli animali in crescita, ossia i cuccioli. Anche lo stress, il recupero dopo un intervento chirurgico e alcune malattie possono causare un fabbisogno proteico (temporaneo) maggiore.
Importante, infine, la presenza della giusta frutta e verdura per i cani e di erbe per i gatti, in grado di fornire tutti gli elementi necessari per il benessere del loro organismo.
Quali sono gli altri ingredienti da evitare
Oltre alle farine di carne, molti prodotti pet food prevedono l’aggiunta di sale e zucchero per rendere più appetibili le ricette, ma questi due condimenti possono essere dannosi per gli amici a quattro zampe.
Sale e zucchero aggiunti, infatti, oltre a non essere necessari per cani e gatti, possono portare anche a problemi di salute come disidratazione, obesità, pressione alta, malattie dentali e diabete. Il nitrito di sodio, inoltre, usato spesso come conservante, è collegato anche a casi di cancro e malattie del sangue, come la metaemoglobinemia.
Tra gli ingredienti da evitare per preservare il benessere di cani e gatti ci sono inoltre i conservanti come il BHA e il BHT, che possono interferire con il ciclo di vita delle cellule, o l’etossichina, che può portare a problemi riproduttivi, dermatologici e a condizioni autoimmuni; i coloranti artificiali, spesso collegati a problemi di acidità e a reazioni allergiche; e gli aromi artificiali, come il glicole propilenico, che soprattutto nei gatti può danneggiare i globuli rossi favorendo la formazione dei “corpi di Heinz” e portando all’anemia.
Meglio quindi optare per proposte più naturali e che esaltano i sapori grazie all’utilizzo sapiente degli ingredienti e delle materie prime.