“Il decalogo dell’uomo vero”: maschio, come farlo risorgere
18 Luglio 2013 - di Claudia Montanari
ROMA – Una volta era l’uomo, quello vero. Il “macho” un po’ virile un po’ romantico -più il primo che il secondo- un po’ barba un po’ dopobarba. Ora c’è il “metrosexual“, che usa antirughe sul viso, crema idratante. Quello che abusa di ceretta, la ruba dal cassetto in bagno riservato a noi donne e si strappa di tutto: dalle sopracciglia ai peli sulle gambe.
Ma esiste ancora “l’uomo vero”? Quello che tutte le donne sognano? In nostro aiuto viene la sottile penna di Gemma Gaetani, autrice del libro/guida “Il decalogo dell’uomo vero. Tutto quello che c’è da sapere su quel genere di persona una volta chiamato «maschio»”.
Un irriverente e realistico viaggio sull’uomo moderno, un libro scritto per l’uomo ma pensato per le donne che tratta il nuovo difficile, eclettico, incomprensibile esemplare che è solito chiamarsi “uomo”
Scrive Giuseppe Pollicelli su Libero Quotidiano:
“Si può essere conservatori, legati alle tradizioni (diciamo pure all’antica) e, al tempo stesso, non avere nulla in contrario alle unioni omosessuali e alla bisessualità, né disdegnare la visione di film parecchio hardcore come il vecchio Gola profonda? Sì, se si è dei veri moralisti. E non c’è dubbio che Gemma Gaetani […] sia un esemplare esimio di moralista. Laddove, sia chiaro, si riconduca il vocabolo “moralista” al concetto di “morale” e non a quello di “moralismo”. Nulla infatti è moralistico, nel libro di Gemma Gaetani, e tutto è morale. Del moralista, Gemma ha pure la capacità di sfoderare considerazioni ficcanti e sagaci, ognuna delle quali è un aforisma potenziale”
E così Gemma snocciola consigli sugli uomini moderni. Scrive Pollicelli:
“Dunque: se un uomo è omosessuale, bene. Se è bisessuale, bene lo stesso. Ma se è eterosessuale, cioè fa parte o asserisce di far parte alla categoria a cui il libro di Gemma è dedicato beh, che lo sia al cento per cento e nel modo più degno possibile. Ciò che la Gaetani non tollera sono gli uomini veri che sono uomini veri solo in parte (e quindi non lo sono affatto). «Il vero uomo eterosessuale», scrive Gemma, «non contempla pratiche di tipo omosessuale. Ergo, non va nemmeno a trans. Se lo fa, è un uomo bisessuale. Contro il quale, già è stato detto, non si ha nulla in contrario. Si tratta solo di una categoria diversa da quella etero»”.
E ancora, Gemma “Stigmatizza, nell’aspirante uomo vero, le derive egocentriche; la tendenza al mammismo; la femminilizzazione («Cari autocastrati che sbucciate le cipolle indossando occhiali da sole perché gli occhi non vi lacrimino e vi credete anche intelligenti, l’uomo casalingo, se vogliamo continuare la metafora giuridica, è parte offesa del suo tempo, e nemmeno se ne rende conto. Eterna vergogna!»); la taccagneria che spinge alcuni alla barbarie di non offrire la cena alla donna con cui sono usciti, fosse pure una semplice amica indisponibile – in quanto amica – a successive concessioni; l’adesione a grotteschi luoghi comuni tipo lo spaventoso «l’uomo deve puzzare»; la poca elasticità mentale; l’assenza di autostima e di spirito d’iniziativa”.
La scrittrice analizza anche il lato romantico dell’uomo:
“Gemma ritieneche l’uomo debba essere un animo puro, un cavaliere: ella, quindi, non si perita di rispolverare un valore tra i più vilipesi, negletti e travisati, quello dell’onore”.
E come darle torto?