Pane bianco: ecco perché può essere dannoso per la dieta
3 Maggio 2013 - di Claudia Montanari
ROMA – In pochi riescono a farne a meno, soprattutto quando è ancora caldo e appena uscito dal forno. Stiamo parlando del pane bianco, la tipologia di pane più apprezzata e che più abitualmente si trova sulle nostre tavole. Eppure un consumo quotidiano di pane bianco può essere dannoso non solo alla nostra linea ma anche alla nostra salute.
Tutto sta nei suoi ingredienti. Il pane bianco è infatti composto da farina di tipo 00, che è la più raffinata.
I carboidrati raffinati hanno la prerogativa di aumentare la produzione di insulina e questo non solo provoca un brusco innalzamento dei volori glicemici nel sangue, ma non fa nemmeno diminuire la fame. Insomma, un “danno” per la salute e anche per la linea visto che, al contrario, la fame aumenta e siamo portati a mangiare di più. Di conseguenza il fegato trasforma il glucosio in grasso e ciò porta all’aumento di peso corporeo e allo svilupparsi del diabete.
Certo, questo non vuol dire che dobbiamo categoricamente privarci di pane e pasta, ma sarebbe bene ridurne il consumo, considerando anche il fatto che la farina di tipo 00 è presente nella nostra alimentazione più di quanto pensiamo: pane, pasta, pizza, focacce, addirittura fette biscottate e grissini sono composti infatti soprattutto da farina 00.
Per risolvere questo problema, dunque, bisogna ridurre al massimo il consumo di panificati composti da farina raffinata. Non per questo dobbiamo privarci però dei carboidrati. È bene invece preferire prodotti composti da farina e ingredienti integrali. Il pane di tipo integrale non solo è più salutare, ma sazia anche di più del pane di farina raffinata. Se poi al posto del lievito di birra è presente il lievito madre allora andiamo davvero sul sicuro.
Eccovi la differenza prevista dalla legge italiana tra le varie farine (le sigle di ogni tipologia indicano i vari gradi di raffinazione della farina di grano tenero).
– La farina tipo OO ha subito un abburattamento (estrazione della crusca, l’involucro che ricopre i chicchi di grano) del 50%: è la farina più raffinata, composta principalmente dall’interno del chicco e per questo più ricca in zuccheri e proteine.
– La farina tipo O ha subito un abburattamento del 72% e dunque possiede una quantità maggiore di prodotto proveniente dalla parte più esterna del chicco.
– Le farine tipo 1 e 2 hanno un grado di abburattamento rispettivamente dell’80% e dell’85%.
– La farina integrale contiene tutte le parti del chicco di grano ed è quindi la più naturale e la più ricca di principi nutritivi.