Alcol in gravidanza fa male al feto, ma solo poche smettono
18 Settembre 2016 - di Mari
ROMA – Alcol in gravidanza fa male al feto. Ma una donna italiana su dieci continua a bere anche quando sa di essere incinta. E’ quanto rivela l’Istituto superiore di sanità (Iss), che sottolinea come il dato italiano sia preoccupante.
In Italia è poco più del 50% il numero delle future mamme che bevono almeno due bicchieri di alcolici al giorno durante la gravidanza mentre in Europa si oscilla dal 6% della Svezia all’82% dell’Irlanda.
Come spiega Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio nazionale alcol dell’Iss, le stime dicono che in Italia il 50-60% delle donne in gravidanza continuano a bere, mantenendo le abitudini che avevano in precedenza. Poiché l’età media in cui le donne affrontano una gravidanza in Italia ‘è tra i 30 e 35 anni “abbiamo ricavato, sulla base dei tassi di consumi alcolici in quella fascia, che non bevono meno di due bicchieri, il doppio cioè di quello che dovrebbero evitare”. E il risultato è che, secondo le stime, 7 neonati su 100 subiscono l’esposizione all’alcol nel grembo materno.
Gli effetti sul bambino, però, una volta nato, non si vedono subito, ma più avanti nell’età evolutiva, ”quando iniziano ad apparire evidenti – prosegue Scafato – alterazioni delle capacità cognitive e disturbi nella crescita. I genitori vedono che in attività normali i figli non sono reattivi come dovrebbero”. L’alcol in gravidanza, sottolineano dall’Iss, “va evitato, e se si programma di rimanere incinta, anche nella fase del concepimento”. Gli organi vitali, come il cuore e il cervello infatti, si formano nei primi 10-15 giorni dal concepimento, quando ancora non si sa di essere incinta. ”L’alcol, spiega Scafato, arriva direttamente nel cervello della madre e del feto dove distrugge i neuroni ancora prima che si sviluppino”.