SHANGHAI – Da madri surrogato a clienti. Il progresso economico della Repubblica Popolare cambia la storia delle donne cinesi. Se prima erano loro a fare da madri surrogato, prestando il proprio corpo per la nascita di bambini non loro, adesso la tendenza si è invertita. Sono le donne cinesi che vanno a cercare madri surrogato negli Stati Uniti.
Secondo quanto riferisce un reportage del Global Times, sono sempre di più le coppie cinesi che fanno ricorso a questa pratica, utilizzando soprattutto donne americane.
Una di queste coppie, dopo aver avuto in questo modo ben tre figli (cosa impensabile per chi non è ricco, viste le multe per chi trasgredisce la legge del figlio unico), ha aperto persino una società di consulenza nel 2012 per aiutare i cinesi a mettersi in contatto con potenziali madri surrogato.
In poco più di un anno la società di consulenza da loro aperta, la DiYi consulting, ha già gestito ben 78 casi. Secondo molti a spingere le coppie cinesi verso gli Stati Uniti è in primo luogo la possibilità che i figli, nascendo in America, acquistino la cittadinanza americana.
Nascendo negli Usa, grazie al 14° emendamento, questi bambini concepiti in vitro saranno a tutti gli effetti cittadini americani e una volta cresciuti, al compimento del 21esimo anno di età, potranno chiedere una “green card”, il permesso di soggiorno temporaneo, anche per i genitori rimasti in Cina.
Il fenomeno riguarda ovviamente i cinesi più ricchi che possono permettersi di fare più figli, aggirando la legge del figlio unico, che affibbia multe salatissime a chi ha più di un erede. Sono soprattutto loro che desiderano dare alla loro prole natali statunitensi e che per questo si rivolgono ad agenzie specializzate. L’operazione può costare circa 120 mila dollari.
La Boston Based Circle Surrogacy, agenzia di uteri in affitto nell’omonima città, ha dichiarato di gestire circa 140 casi all’anno di maternità surrogate. Il 65% di queste gravidanze programmate sono di clienti provenienti al di fuori degli Usa. La coordinatrice della Carlsbad, agenzia californiana, dove il 40% dei clienti è cinese, ha riferito che i clienti chiedono di non utilizzare donatrici di ovuli alte e bionde. I clienti cinesi vogliono avere bambini euroasiatici, perché ritengono che un mix di razze possa renderli più belli e più sani. Queste agenzie mettono a disposizione anche lo screening genetico, per escludere patologie ereditarie.
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