donna dopo il parto

I cambiamenti che non ti aspetti dopo il parto e le soluzioni per superarli 

15 Ottobre 2021 - di Claudia Montanari

Dopo il parto, tutti intorno a te sono di buon umore in un momento che dovrebbe essere magico perché hai dato alla luce un bambino. Ma qualcosa non va, soprattutto quando hai la lacrima troppo facile o sei particolarmente nervosa. Oppure quando basta un colpo di tosse per correre in bagno. L’esperta di INTIMINA spiega perché succede e come gestire questi cambiamenti che avvengono dopo il parto.
Le nostre nonne la chiamavano “quarantena”, molto prima dell’arrivo del Covid. Ma era riferito al periodo in cui, dopo il parto, la neomamma riposava e non pensava ad altro che a riposarsi e ad allattare. Tutto il resto non contava: c’era sempre qualcuno che si occupava della gestione della casa, e magari degli altri figli. Ma sappiamo che non è più così. E per molte è motivo di vanto riprendere in fretta e furia tutte le attività di prima, pensando di essere cariche di forze e ormoni.
Ma non è così per tutte. INTIMINA ha voluto chiedere alla sua esperta alcuni consigli per superare i problemi legati sia all’umore sia a un indebolimento del pavimento pelvico dopo il parto.

Baby Blues o depressione post partum?

La gravidanza è un periodo in cui i tuoi livelli ormonali sono alti e il tuo corpo si abitua a quello stato di cose. Quindi, dopo il parto, i livelli di ormoni diminuiscono improvvisamente, portando a cambiamenti di umore (grazie, estrogeni). Spesso la depressione post partum viene interpretata erroneamente come Baby Blues.
In realtà il Baby Blues è una forma lieve di depressione post partum che coinvolge il 60-80% delle nuove mamme e la causa è dovuta a un improvviso calo di estrogeni (e altri ormoni, ma principalmente estrogeni). Questo calo degli ormoni è simile a quello che succede nel periodo premestruale, ma questa volta il calo è 100 volte superiore e spiega lo shock per il tuo corpo.
“Potresti sentirti ansiosa, confusa oppure lunatica come quando passi da uno stato di felicità a quello di un improvviso pianto. Può succedere dal 1° al 3° giorno dopo il parto e può durare da pochi giorni ad alcune settimane. Tutto questo è normale – precisa Alessandra BITELLI, woman empowering coach – e di solito scompare da solo e non è necessario alcun trattamento. Ma per il 20%, alcuni casi di baby blues possono progredire fino a una depressione post partum soprattutto quando manca il sostegno dei cari o se la donna non spiega cosa le sta succedendo. Ecco perché è fondamentale rimanere in contatto con i propri sentimenti, comunicarli e sapere quando far intervenire un aiuto esterno da un esperto”.

Ne soffre 1 donna su 7: come tornare come prima

I quaranta giorni dopo il parto rappresentano il momento più critico in cui una donna può sviluppare la depressione post partum e questo periodo è associato a un rischio tre volte maggiore di depressione. Circa 1 donna su 7 sviluppa depressione post partum, ma questo numero potrebbe essere superiore, visto il numero di puerpere che non contattano mai il medico e soffrono in silenzio. Si verifica più comunemente nelle madri adolescenti, madri di bambini prematuri e madri che vivono nelle aree urbane.
“I sintomi della depressione post partum sono gli stessi della depressione “classica”: umore depresso, perdita di interesse, difficoltà a dormire, sensi di colpa e ansia etc. La differenza importante è che si manifestano entro quattro settimane dalla nascita. Non è raro neppure che questi forti sbalzi d’umore facciano perdere l’interesse per il proprio figlio.
La cosa più importante è riconoscere che qualcosa ti sta succedendo e cercare aiuto di conseguenza. La cosa più importante – prosegue BITELLI – è parlarne e chiedere aiuto. Condurre una vita sana (mangiare sano, dormire a sufficienza, evitare lo stress) può aiutarti a mantenere un rapporto sano e positivo con te stesso. È perfettamente normale avere dubbi, paure e ansie, ma è necessario parlare di quei sentimenti con le persone che ami e fiducia. Se ritieni che il supporto che ricevi da loro non sia sufficiente, puoi sempre cercare assistenza medica. Ricorda che la depressione post partum può capitare a chiunque e che non devi affrontarla da sola”.

Come cambia il pavimento pelvico, prima e dopo il parto

Durante la gravidanza, le articolazioni e i legamenti si allungano per fare spazio al bambino, quindi i muscoli del pavimento pelvico assumono più carico per supportare questi cambiamenti. Ma gli effetti di queste variazioni temporanee sono estremamente importanti perché supportano la vescica, l’intestino e l’utero e spesso vengono trascurati.
Durante il parto, se vaginale, i muscoli del pavimento pelvico si allungano circa 3,5 volte la loro lunghezza normale. Se invece è cesareo, è il taglio chirurgico ad avere impatto su questi muscoli.
“Questo spiega perché questi muscoli devono essere ben coordinati. I muscoli – prosegue BITELLI – devono sapere come rilassarsi e allungarsi durante il parto e contrarsi per fornire una buona stabilità. Quindi, l’attenzione non dovrebbe essere solo sulla forza, ma anche sulla coordinazione. Questi muscoli devono essere in grado di contrarsi, rilassarsi e allungarsi per funzionare bene”.

Come capire quando il pavimento pelvico si è indebolito dopo il parto

Per capire se è arrivato il momento di rinforzare il pavimento pelvico, è utile monitorare quando insorgono questi segnali:
  • incontinenza urinaria da sforzo (perdite con tosse, starnuti, risate, salti, corse).
  • dolore durante il rapporto sessuale.
  • dolore pelvico.
  • dolore pelvico rimanendo seduti.
  • dolore al coccige.
  • stitichezza.

Esercizi di Kegel post partum: quando e come

“Non esiste un’indicazione valida per tutte le neomamme su come rinforzare il pavimento pelvico, tenendo conto che gli esercizi di Kegel non sono l’unica risposta. È sempre utile consultare un esperto per decidere il percorso da intraprendere. I miglioramenti si vedono già dopo pochi mesi, ed è consigliabile continuare un allenamento costante. È altrettanto importante mantenere anche una buona alimentazione ricca di liquidi e fibre – conclude BITELLI – evitando così di sforzi eccessivi della muscolatura a livello intestinale: una forte pressione sul pavimento pelvico può indebolire la muscolatura ed essere controproducente anche per l’attività sessuale”. 
Per eseguire gli esercizi di Kegel, possono essere d’aiuto i dispositivi intelligenti che fungono da allenatori personali” (KegelSmart™) del pavimento pelvico. Sono in grado di registrare il tono del pavimento pelvico e scegliere automaticamente il livello degli esercizi, con un programma semplice e guidato dalle vibrazioni”.

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