ROMA – Se la futura mamma fuma durante la gravidanza il figlio ha molte più probabilità di soffrire di asma, di essere più debole di fronte agli attacchi batterici e virali e di avere problemi alle vie respiratorie e alle orecchie. Spiega perché il dottor Renato Cutrera responsabile del servizio Malattie respiratorie del Bambino Gesù di Roma.
In un’intervista a Carla Massi del Messaggero, Cutrera sottolinea che i primi danni di una mamma che fuma si verificano giù durante la gestazione. Tra questi ci sono la possibilità di un parto prematuro e di una minore crescita del feto.
“Il bimbo figlio di una fumatrice che non ha smesso durante i nove mesi pesa mediamente duecento grammi in meno della media. I figli di mamme fumatrici sono sicuramente più vulnerabili rispetto ad asma e respiro sibilante. In inverno soffrono più della media di bronchiti e complicazioni. Anche perché i loro bronchi sono di calibro minore rispetto agli altri bambini”.
Un altro rischio è che il bambino abbia vie aeree più piccole.
“Visitiamo bambini di cinque-sei anni che subiscono fumo passivo e notiamo che, alle prove, mostrano vie aeree più piccole. Un bambino costretto a sopportare il fumo in casa o nei luoghi chiusi soffre più degli altri di otiti. Si portano dietro tutta la vita questa vulnerabilità, anche da grandi. E, se una volta adulti, decidono di cominciare a fumare avranno più problemi di salute degli altri”.
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