Cronaca di una gravidanza: Io + 30 kg = Venere di Willendorf
3 Maggio 2018 - di Silvia_Di_Pasquale
Era esattamente un anno fa quando, dopo settimane di nausee e giramenti di testa e di ritardo mestruale, feci il test. “Incinta +3” la scritta che dopo qualche minuto apparve sul display. Da quel giorno è passato un anno, intenso e sconvolgente, ricco di emozioni contrastanti, di gioia, premure, amore e purtroppo anche di chili di troppo. Ragionare su come la maternità oggigiorno sia qualcosa di diverso rispetto al passato, obbliga noi donne a partire dal nostro corpo. I modelli attualmente in voga vincolano il corpo a non modificarsi, a non diventare più “rotondo” rispetto al punto di partenza. Io sono una donna sempre stata attenta alla linea fisica e al peso, per costituzione o per condanna. In realtà, la maternità e la gravidanza hanno completamente modificato la mia silhouette, con allargamento di fianchi, ingrossamento del seno, incurvamento delle spalle, modifiche alquanto normali in un’altra epoca ma non nella nostra, costrette a seguire modelli rachitici di donne incinte palestrate e appunto “in (una) forma”, che non contempla alcuna rotondità. Ladyblitz – Apps on Google Play CONTINUA A LEGGERE DI SEGUITO…
Allora scrivo a tutte quelle persone che mi hanno fatto venire l’ansia di uscire durante la gravidanza, a tutte quelle facce che sfacciatamente mi hanno detto : “Ehi, ma sei molto ingrassata!!!”, al mio ginecologo che mi ha detto “E’ dal ’95 che non vedo una donna incinta ingrassare come te!”. Se la gravidanza viene detta anche “dolce attesa” è perché il corpo ha bisogno di una pausa in quei magici nove mesi, la donna incinta ha bisogno di riflettere, contemplare su quel che sarà, prepararsi dolcemente al parto e all’arrivo di un figlio in casa e in coppia, senza correre e stressarti come accade normalmente, ha bisogno di nutrirsi diversamente, in modo sano ma non vincolante.
Se qualcuno vuole una prova maggiore di cosa sia la maternità, basta prendere le foto della propria mamma in gravidanza e capirà quanto i modelli attuali hanno condannato noi donne a modelli frustanti e poco vicini al reale, fatti di sforzi e sacrifici alimentari che non terranno mai però il confronto con la Venere di Willendorf, che se ha il titolo nella storia dell’arte di modello di fertilità, seppur primordiale, ci sarà un motivo. E allora torniamo alle nostre origini di donne perché la maternità è anzitutto istinto, non forma fisica.
Claudia Alonzi, felicemente neo mamma.