Maternità congelata di Facebook e Apple. Progresso o maschilismo?
16 Ottobre 2014 - di Mari
ROMA – Volete un figlio ma ora proprio non è il momento? Avete paura di rallentare la vostra carriera? Se lavorate per Facebook ed Apple potete congelare gratuitamente i vostri ovuli. Generosa offerta o un modo gentile per spingere le donne a non fare figli mentre lavorano?
C’è da chiederselo. E se lo chiedono in molti, dopo che i due giganti della Silicon Valley hanno lanciato la proposta. Perché se è vero che l’età biologicamente migliore per fare un figlio è spesso quella che vede ancora la donna all’inizio della propria realizzazione professionale, è pure vero che un’offerta genuinamente generosa sarebbe quella di permettere di affrontare la maternità quando è meglio anche per il corpo della donna, magari costruendo asili nell’azienda o concedendo permessi speciali, in particolare nel periodo dell’allattamento. E quindi, guarda caso, proprio quando si è nel bel mezzo dell’ascesa professionale (per le fortunate che ce l’hanno).
Ma soprattutto, se si volesse aiutare davvero una donna che vuole un figlio ma anche la carriera (e non è un peccato mortale volere entrambi) si potrebbe iniziare a spostare il baricentro da lei al padre, che tanto indifferente per un bimbo poi non è.
Se fino ad oggi e per secoli e secoli sono sempre state le donne a dover rinunciare a qualcosa a favore della famiglia (e che poi dicano che no, non si è sentita nemmeno la rinuncia, è solo per affetto materno) forse, nel 2014, si potrebbe anche iniziare ad invertire la tendenza. Ovuli congelati? Meglio congelare il lavoro del marito/compagno/semplicemente padre e far sì che, una volta tanto, sia pure lui a prendersi cura del pargolo, mettendo in stand by la carriera.