Maternità posticipata: l’aiuto (sconosciuto) dal congelamento di ovociti
18 Novembre 2012 - di Mari
ROMA – Le donne che devono affrontare la chemioterapia o altri trattamenti invasivi, o semplicemente non possono (o non vogliono) permettersi una gravidanza nel periodo migliore a livello biologico, possono congelare i propri ovociti. Una possibilità che però in Italia non viene pubblicizzata. Così sono molte le donne che non ne sanno nulla.
Come sottolinea l’indagine della Società Italiana di Conservazione della Fertilità (ProFert) l’informazione sulla conservazione della fertilità attraverso il congelamento degli ovociti in Italia è bassissima.
Il presidente della ProFert, Andrea Borini, ha spiegato che ”un tempo per le donne era impensabile conservare la fertilità e l’unica possibilità era ricorrere al congelamento degli embrioni. Oggi congelare gli embrioni ha poco senso. Tanto più dopo il recente riconoscimento del congelamento degli ovociti come pratica di routine da parte della Società Americana di Medicina Riproduttiva (Asrm).
Un’eventualità che potrebbe essere utile anche alle donne che preferiscono procrastinare la maternità intorno ai 40 anni, quando magari le condizioni sentimentali ed economiche saranno migliori, ma non quelle biologiche.