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Maschio o femmina? Tutti e 2: motivi (e problemi) delle gravidanze gemellari

ROMA – “Non c’è due senza tre” recita il detto. Di certo, non c’è “uno senza due”, almeno per quanto riguarda le ultime gravidanze. A confermarlo, sono i numeri appena pubblicati dal National Center for Health Statistics, che dichiarano il vero e proprio raddoppiamento dei parti gemellari negli Stati Uniti durante gli ultimi trent’anni. Per dare alcuni numeri, basti pensare che, secondo le statistiche, nel 1980 nascevano in media 18,9 gemelli ogni mille parti (circa 1 gemello ogni 53 bambini) mentre nel 2009 sono saliti a 33,2 (cioè 1 bambino su 30 è gemello)

Tra gli anni Cinquanta e Settanta, a causa soprattutto di fattori culturali ed economici del periodo, si è registrato un calo notevole delle nascite soprattutto riguardanti le coppie in età avanzata, tuttavia si è evidenziato un aumento delle gravidanze.

Ma da cosa dipende questo aumento di gravidanze gemellari? Da un lato dipende dall’aumento dell’età gestionale: è sempre più frequente trovare future madri che superano i trenta anni d’età, e questa è una fascia d’età in cui la probabilità di una gravidanza gemellare è molto alta. D’altro canto, vi è stato negli ultimi trent’anni il ricorso, sempre più diffuso, alle tecniche di procreazione assistita. Quando infatti il concepimento spontaneo risulta essere poco probabile o a volte del tuto impossibile, si ricorre all’aiuto medico. Tale pratica può però comportare una gravidanza multipla in quanto è facile che si verifichi che tutti gli embrioni trasferiti attecchiscano. Questo è molto più improbabile nelle donne in giovane età.

Ma una gravidanza multipla oltre a moltiplicare la gioia dei genitori per l’attesa del lieto evento, moltiplica anche quelli che saranno i problemi e le complicazioni che ne deriverano per la nuova famiglia che si va a creare e, inoltre, la gravidanza gemellare è sempre molto delicata e i neonati sono spesso più deboli e con problemi di salute.

Dunque, è più facile avere dei gemelli se si concepisce in età avanzata e soprattutto se si fa ricorso alle terapie di fertilità e all’inseminazione in vitro. Queste tecniche scientifiche poi sono da sempre oggetto di infiniti dibattiti etici tra i dottori in quanto se da un lato la scienza è riuscita a ridare speranza a molte coppie, è anche vero che a volte queste pratiche portano alla dispersione di embrioni non utilizzati e spesso sono molto pericolose per le donne stesse che rischiano di avere poi problemi di salute.

 

Claudia Montanari

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