ROMA – Oltre una donna su quattro va nelle regioni del Nord Italia per accedere alle tecniche di procreazione assistita. Un dato che evidenzia le differenze di trattamenti tra la sanità del Nord e quella del Sud.
Nel 2011 le donne italiane che si sono sottoposte alla fecondazione medicalmente assistita per avere un figlio sono state oltre 50.000. Di queste più di 37.000 erano residenti nella stessa regione del centro a cui si rivolgevano per la Pma, mentre più di 13.000 (quindi un quarto del totale) sono andate in centri di altre regioni, con costi e disagi.
Questa “migrazione” per lo più da Sud a Nord avviene anche perché nella maggior parte delle regioni settentrionali questi trattamenti sono previsti all’interno del sistema sanitario regionale, mentre nelle regioni meridionali spesso avvengono solo nei centri privati.
Le regioni che vedono il numero più alto di donne che chiedono di sottoporsi alla fecondazione medicalmente assistita sono la Toscana, la Valle d’Aosta, il Friuli Venezia Giulia, l’Emilia Romagna e la Lombardia.
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