Abercrombie chiude negozi. Non c’è bagnino che tenga al buio degli store?
4 Settembre 2012 - di Claudia Montanari
ROMA – Il fatto è che la morale, in fondo, è sempre la stessa. Non è proprio del tutto un luogo comune il pensiero secondo cui la bellezza conta ma non è tutto e anzi, la sostanza conta molto di più. La questione è che i modelli perfetti e quasi nudi che potevano essere ammirati davanti ai negozi Abercombie con tanto di abbronzatura immacolata anche il 20 Dicembre attiravano il pubblico, è vero. Attiravano le 16enni in preda ad attacchi ormonali adolescenziali, attiravano anche le mamme che ci provavano ad evitare il confronto con il proprio marito ma alla fine, diciamolo, un 40enne con borsello su una spalla e camicia rustica poco può di fronte all’aitante ragazzotto tutto muscoli e infradito.
Poi, però, l’inevitabile accade e l’immagine dell’invernale alce stampata sulle magliette ha iniziato a cozzare troppo con lo stile surfista del marchio e non c’è sexy bagnino che tenga.
Così Abercrombie & Fitch, dopo aver dichiarato a metà agosto un drastico calo dei ricavi Usa del secondo trimestre dell’anno del ben 10%, ora annuncia la chiusura, entro il 2015, di ben 180 negozi negli Stati Uniti.
Insomma, a dispetto delle commesse-modelle presenti nei negozi e dello stile tutto “free” e “casual” del marchio, sembra proprio che la ormai rinomata alce non vada più di moda tra i ragazzi americani.
Da una parte saranno contenti i genitori ma ancora di più i nonni, a cui veniva un attacco di panico nel sentir pronunciare la fatidica frase: “Andiamo da Abercrombie?”. Perchè, diciamolo, l’atmosfera sarà anche bellissima ma solo i primi 5 minuti. Una volta oltrepassata la soglia e aver goduto l’immagine dei bagnini perfetti, infatti, si entra in una sorta di buco nero. Un negozio probabilmente “fashionissimo” ma di certo non pratico. Nonni e papà spaventati dal linguaggio “incomprensibile” dei commessi (vedi “hi, wazzzzzupp?” che, diciamolo, chi di noi non ha mai sentito rispondere dagli ignari 50enni “a soreta” perché “non si sa mai”?) e ancor di più del buio inquietante del negozio. Personalmente mi è capitato, una volta, di acquistare una Polo di Abercrombie a righe per il padre (molto sobrio) di un mio amico convinta di averla presa rossa e blu per poi ricevere l’amara sorpresa davanti allo scartamento del regalo in questione: il blu c’era, si, ma alla luce “normale” del sole il rosso non era poi così rosso… ma un bel fucsia shocking. Shocking come la mia faccia e quella del povero festeggiato.
Ho visto clienti alla disperata ricerca di un paralume o anche solo una candela all’interno del negozio per riuscire ad intuire il colore perchè l’alce, va bene, andrà pure di moda però ci sono dei colori che soprattutto a noi donne “sbattono” quindi non si può andare proprio a caso! Ed ecco che sembra che le adolescenti americane si siano quasi stufate di portare una “fighissima” t-shirt con l’alce ma in un terribile bianco panna che, a contrasto con il loro colore della pelle, le rendeva simili a Slimer dei Ghostbusters. E alla (non) luce del negozio, durante l’acquisto, loro avrebbero giurato di averla presa di un bel beige deciso.