Acquisti on-line? Basta errori: arrivano camerini, manichini e sarti web
23 Gennaio 2014 - di Claudia Montanari
ROMA – Il problema della taglia errata su un capo di abbigliamento acquistato online è sempre più diffuso ma ora sembra siano in arrivo soluzioni tecnologiche per risolvere il dilemma.
Quello degli acquisti online è un settore sempre più diffuso ma il dilemma delle taglie è sempre più presente. Per questo motivo, 1 capo su 4 viene rispedito al mittente o per taglia errata o perché il capo non calza come si vorrebbe.
A venire incontro ai consumatori ci pensa la società Fits.me, che offre ai siti di e-commerce un camerino online, con tanto di manichino virtuale. Scrive Claudio Leonardi su La Stampa:
“L’utente può inserire un gran numero di misure (vita, fianchi, altezza del cavallo, giro collo) e quindi verificare se l’abito che sta per acquistare gli calza a pennello. Altre aziende stanno sperimentando con successo questa via, e ben presto saranno esperienze comuni nel commercio elettronico.I vantaggi per le aziende sono meno resi e più soddisfazione, quindi più acquisti. Molte le firme che hanno aderito, da Hugo Boss a Pink. Ma c’è di più. È ormai chiaro che uno dei vantaggi possibili con la vendita online è la personalizzazione dei prodotti. Già si vendono cravatte con fantasie e sigle ad hoc, ma anche camicie su cui scegliere il tipo di colletto, bottoni, polsini”
Ma non finisce qui perché alcune aziende si sono mosse anche per introdurre il “sarto virtuale” per la realizzazione di vestiti su misura… a domicilio:
“Lo scanner 3D Tailor Truck della società Arden Reed prende più di 3,5 milioni di misure del corpo. Dopo due secoli di metro, spilli e appunti con gessetto, Carlos Solorio, co-fondatore della americana Arden Reed, ha voluto cambiare: il suo furgone personalizzato è equipaggiato con la più recente tecnologia di scansione 3D e viaggia in lungo e in largo negli Stati Uniti. Sfrutta 14 sensori Kinect per prendere più di 3,5 milioni di misurazioni in altrettanti punti del corpo. E forse neppure immaginavate di averne tanti a cui fare attenzione per confezionare un abito. Questi dati, altro segno di una globalizzazione non solo elettronica, sono inviati a un impianto di produzione in Asia, che cuce l’abito su misura in 4-6 settimane”
Carlos Solorio – si legge su La Stampa- ha spiegato alla Bbc:
“I clienti ottengono un vestito personalizzato con un prezzo che varia da 500 a 1500” che tanto per molti di noi, ma è comunque più basso della media per un simile prodotto. E se si guardano i prezzi nelle vetrine dei negozi più blasonati, si capisce cosa intende”