Meno sfilate, meno lusso e sprechi, più attenzione a sostenibilità e creatività: è questo il futuro della moda secondo Anna Wintour.
A meno di due settimane dal “primo lunedì di maggio” quando, sui gradini del Met, avrebbe dovuto fare da madrina al prossimo gala del Constume Institute, anche Anna Wintour è in auto-quarantena a casa.
Intervistata su Zoom dall’amica Naomi Campbell, Anna Wintour racconta il futuro della moda al tempo del coronavirus.
La regina di Vogue America è stata intervistata da Naomi Cambell per l’ultima puntata dello show YouTube “No Filter with Naomi”.
Chiusa da metà marzo nella sua villa di Mastic a Long Island per sfuggire alla pandemia, la Wintour ha pronosticato che, a dispetto delle gravi difficoltà incontrate dalla filiera del fashion, la moda sopravviverà. A patto di accettare il lockdown come pausa di riflessione.
Non siamo dovuti andare alla rincorsa di una valanga di eventi che a causa del virus sono stati cancellati.
Per questo motivo “abbiamo avuto l’opportunità e il tempo di celebrare l’arte della moda”.
Secondo Anna Wintour il sistema delle sfilate – con le settimane della moda due volte all’anno a New York, Londra Parigi e Milano e show separati per l’uomo e la donna – aveva dato segni di sfilacciamento negli ultimi anni.
Il recente annuncio che, alla ripresa, le passerelle di Milano e di Londra saranno “gender neutral” dimostra che le cose stavano già cambiando nella giusta direzione.
“Siamo tutti d’accordo che bisogna mostrare di meno, che bisogna puntare di più sulla sostenibilità e la creatività e meno sul lusso”, ha detto Anna Wintour, affermando di essere la prima a chiamarsi in causa nell’invito a ripensare i suoi valori.
“Questo terribile evento ci ha fatto capire che dobbiamo cambiare e che saremo in gradi di farlo”.
E dunque “ripensare agli sprechi, ai soldi, al consumismo e agli eccessi a cui tutti, me per prima, ci siamo abbandonati”.
Con Naomi, Anna Wintour ha anche parlato del rinvio a tempo indeterminato del Met Gala.
“Una data che mi sta molto a cuore” – che per il Constume Institute del museo americano è la prima fonte di finanziamento.
L’edizione di quest’anno avrebbe dovuto essere dedicata al rapporto tra moda e tempo in omaggio alla mostra “About Time”, la cui inaugurazione è stata spostata a ottobre.
“About Time” esamina come le influenze del passato influenzano il presente e come ogni volta reinventiamo continuamente la moda. Non riesco a immaginare un altro tema più in sintonia con i nostri tempi”.
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