David Bowie, Fashion Icon: il saluto di Scostumista FOTO
12 Gennaio 2016 - di Claudia Montanari
ROMA – David Bowie Fashion Icon: il saluto di Scostumista. David Robert Jones, ovvero David Bowie, ma anche Ziggy Stardust, Nathan Adler e The Thin White Duke, musicista, cantautore, compositore, polistrumentista, attore, produttore discografico e icona fashion, quante cose è stato David Bowie in cinquant’anni di attività. Scrivere tutto ciò che questo enorme artista ha fatto nei suoi 69 anni di vita richiederebbe un tempo che non ho, mi concentrerò sull’influenza che David Bowie ha avuto nel panorama della moda.
All’inizio degli anni ’70, per l’ esattezza con l’uscita di “The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars”, nel 1972, Bowie catturò l’attenzione del pubblico vestendo i panni eccessivi di Ziggy Stardust, dove sfoggiava un trucco eccentrico, con un grande cerchio d’oro sulla fronte, e jumpsuit glam-rock. Nella copertina del disco, la foto scattata da Brian Ward, Bowie/Ziggy indossa una tuta da paracadutista blu, seguirà uno sfoggiare di tute lurex, glitters, colori acidi, lustrini, e zatteroni per un anno di tour.
« L’idea era quella di ottenere un look a metà tra l’immagine di Malcom McDowell con un occhio mascherato e un insetto. Era l’epoca di Ragazzi selvaggi di William S. Burroughs ed era un incrocio tra questo e Arancia Meccanica che cominciò a mettere insieme la forma e l’aspetto di ciò che Ziggy e gli Spiders stavano per diventare » afferma l’artista in un’intervista del ’93.
Il nome Ziggy venne ispirato da una sartoria di Londra chiamata “Ziggy’s” e sembrava perfetto dal momento che la faccenda riguardava particolarmente i vestiti.
Bowie “uccide” il suo alter ego annunciandone il definitivo ritiro nello storico concerto del 3 luglio 1973 all’ Hammersmith Odeon di Londra.
Per l’album successivo, nel 1973, si trasformerà in “Alladine Sane” un gioco di parole per “A lad insane” (ragazzo folle), dove sfoggia l’ormai iconico trucco del fulmine sul viso, ripreso da Kate Moss su una copertina di Vogue Uk maggio 2003 dove la modella indossa la tuta vintage disegnata da Freddie Burretti per Bowie ed è fotografata da Nick Knight. Stessa modella e stessa fonte d’ispirazione sulla cover di Vogue Paris del 2012, stavolta Kate indossa una tuta Balmain.
Per il tour di Alladin Sane David Bowie si farà disegnare originalissimi abiti da Kansai Yamamoto, ispirati al kabuki.
A metà anni ’70 il camaleontico artista cambia completamente look, diventa il “Duca Bianco”, più sobrio e meno androgino, indossa impeccabili completi con camicia e gilet. “The Thin White Duke” è il personaggio identificato soprattutto con il suo album “Station to Station” (pubblicato nel 1976) e citato nella “title track”, anche se il ruolo di ‘Duke’ era stato già adottato durante il tour “Young Americans”.
David Bowie non solo ha ispirato stilisti come Alexander McQueen, con cui collaborò disegnando insieme il famoso cappotto Union Jack per la cover dell’album the “Earthling” (1997); sempre per McQueen la direttrice creativa Sarah Burton afferma di essersi ispirata a lui nella collezione primavera-estate 2013 soprattutto per le uscite in bianco e nero; s’intitolata Ziggy Stardust la collezione autunno/inverno 2011 di Jean Paul Gaultier, mentre il designer Dries Van Noten “ruba” dal Duca Bianco idee per l’Autunno/Inverno 2011.
L’essere Bowie un trend setter avanguardistico, riguarda un discorso più ampio, è un’ influenza sociale la sua. Sfumare i contorni della sessualità con la propria androginia, palesata in tempi in cui neanche si sognava di ostentarla come si fa adesso, (ci tengo a sottolineare che i baci saffici delle cantanti esibiti in ogni occasione ormai ci sono venuti a noia) e l’ossessione per tutto ciò che è visual, per lo “styling” sono stati l’embrione di ciò che in questi anni è assolutamente diventata la norma.
David Robert Jones ci ha lasciato, ma con noi resterà sempre Ziggy Sturdust, Il Duca Bianco, David Bowie.
Di Annapaola Brancia D’Apricena