Diana Vreeland: l’imperatrice della moda. Al cinema il docu-film
6 Dicembre 2012 - di Claudia Montanari
MILANO – Il diavolo? Non vestiva di certo Prada, a quei tempi. A dirla tutta, non era nemmeno bellissimo, né avvenente. Eppure, quel “diavolo” vestì, nei tempi a venire, tutte le nuove Anna Wintour e starlette del nostro secolo da Olivia Palermo a Anna Dello Russo e compagnia bella.
Non a caso il nuovo film che sarà presente in alcune sale a partire da oggi 6 Dicembre e in homevideo in primavera, si intitola: “DIANA VREELAND: L’IMPERATRICE DELLA MODA”.
Iconica capo redattore di Harper’s Bazaar, direttore di Vogue America e poi del Costume Institute del Metropolitan Museum of Art di New York, il film è insieme il ritratto intimo e una vibrante celebrazione di una delle donne più influenti del XX secolo, Diana Vreeland (1903-1989) vera icona del Novecento capace – durante i suoi 50 anni di regno – di imporsi come “imperatrice della moda”.
Scrive “D” de La Repubblica: “- Che peccato -, le ripeterà la madre con quella snobberia in grado di uccidere “è proprio un vero peccato che tu sia così brutta quando tua sorella è così bella”. Il veleno materno, però, funziona come un antidoto alla noia e alla mediocrità. Diana cresce in fretta e capisce che c’è solo uno scampo ai suoi difetti: i suoi difetti.
Enfatizza il naso, calca i movimenti, usa gli abiti come fossero l’evidenziatore della sua diversità”.
Presentato alla 68/a Mostra di Venezia, il film è una regia, cosceneggiatura e produzione di Lisa Immordino Vreeland, moglie del nipote.