Dolce&Gabbana accusati di razzismo in Cina, cancellata la sfilata evento a Shanghai.
21 Novembre 2018 - di Claudia Montanari
SHANGHAI – Dopo essere stati accusati di razzismo, Dolce&Gabbana cancellano la sfilata evento in programma oggi 22 novembre all’Expo Centre di Shanghai. Tutto è iniziato a seguito si una campagna social del marchio di moda, ritenuta razzista e sessista dagli utenti cinesi: come trend topic, la vicenda ha avuto in serata oltre 120 milioni di “letture” su Weibo, Twitter locale, incluse le critiche di Zhang Ziyi, star di “Memorie di una Geisha”.
Uno screenshot ha riportato i commenti attribuiti a Stefano Gabbana (che ha denunciato un hackeraggio) secondo cui la Cina era definita “una mafia maleodorante, sporca e ignorante”.
Ma andiamo con ordine. La griffe italiana il 17 novembre ha postato sulla piattaforma Weibo, il Twitter locale, la serie di tre video promozionali con gli hashtag “DGLovesChina” e “DGTheGreatShow”: una giovane donna cinese mangia i piatti della cucina italiana (pizza, spaghetti e cannolo) con le tradizionali bacchette e una voce maschile fuori campo, di fronte ai suoi tentativi impacciati, dà consigli su cosa e come fare giocando su doppi sensi e altro.
La campagna è stata accusata di essere razzista e sessista, ha riportato il magazine finanziario Caixin, che senza mezzi termini ha rimarcato come la maison si sia “procurata dei guai da sola”.
Nel mirino le scelte degli autori della campagna, a partire dall’aspetto della modella scelta: gli occhi piccoli e un sorriso “naif” hanno rinfocolato l’accusa di un uso stereotipato per comunicare e parlare di e ai cinesi. Il salto ulteriore, il sessismo, è al momento in cui la modella tenta di mangiare un cannolo. “E’ troppo grande per te?”, chiede con tono ironico la voce maschile.
I primi e crescenti commenti negativi hanno spinto al ritiro dei video da Weibo, nonostante la serie sia ancora disponibile sull’account Instagram di Dolce & Gabbana. Il JingDaily, testata di trend e moda, ha riportato che su Weibo l’hashtag “Boycott Dolce” è stato discusso oltre 18.000 volte, mentre alcuni utenti hanno sollecitato le scuse in cinese e in inglese.
La griffe ha 25 punti vendita in Cina, secondo un elenco sul sito della compagnia: il mercato del lusso del Dragone vale oltre 500 miliardi di yuan annui (circa 72 miliardi di dollari), pari a quasi un terzo del valore che il settore registra a livello mondiale, secondo un rapporto di McKinsey del 2017.