Giorgio Armani, il nuovo grigio meraviglia. E si scaglia VS Anna Wintour
26 Febbraio 2014 - di Claudia Montanari
MILANO – Giorgio Armani, come ogni anno, c’è. E non solo per quanto riguarda le nuove tendenze, che se viene chiamato “Re Giorgio” un motivo c’è, ma soprattutto a Milano visto che a chiudere la settimana della moda meneghina e rimanere dunque fedele al Made in Italy, tra i big, sia rimasto solo lui.
Per l’ennesima volta il Maestro di Moda ha dimostrato con la nuova collezione che innovare e sperimentare sia qualcosa di intrinseco con il proprio Dna e non si può imparare, presentando una collezione che gioca sulla contrapposizione di infinite tonalità di grigio alternate alla luminosità del lime. Scrive Roberta Filippini sull’Ansa:
“Quando il grigio non è grigiore e si illumina di verde lime, quando la flanella non è solo flanella ma diventa tulle da sera, quando Giorgio Armani fa davvero Armani, tutto diventa semplice da spiegare. E da godere. Un inno alla flanella in passerella: e già questa è una novità. Di grigi, Armani ne ha fatti tanti e ha inventato anche il “greige” che ormai si trova ufficialmente perfino nella palette dei colorifici. Ma questo grigio in dissolvenza tra luce e ombra, questo colore luminoso e puntinato che nasce un po’ sportivo, da morbida felpa potremmo dire, in versione Armani non ce l’eravamo ancora immaginato. E invece è molto armaniano, con i nuovi pantaloni corti alla caviglia e ammorbiditi, tanto, dalle pieghe davanti. Calzoni difficili che si potranno portare più lunghi naturalmente: per indossarli corti alla maniera delle modelle “bisogna avere le caviglie così” dice Armani chiudendo a cerchio pollice e indice”
Poi, la novità del verde acido:
“Quello che molti chiamano Chartreuse (dai monaci dell’abbazia che preparavano l’assenzio, altro nome di questo giallo-verde) ma che Giorgio Armani preferisce chiamare con il più fresco e fruttato nome di “lime“. Sprazzi di questo colore fluo intaccano le ombre del grigio flanella come fossero una segnaletica di moda: “segnaliamo, già che ci siamo, mettiamo un po’ di avant-garde” spiega lo stilista. Alla ricerca del dettaglio, ecco le asole lime della giacca arrotondata, ecco le bande doppie e verticali lungo i fianchi dei calzoni. Intanto i grigi si mescolano perché, si sa, stanno tutti bene insieme, scattano svelti sugli stivaletti che rivisitano e ammorbidiscono i tosti camperos, si alleggeriscono fino all’inverosimile e diventano tulle. Sì, la flanella diventa un’organza leggera ma conserva quel grigio incerto e luminoso, si doppia con il verde fluo e acquista altre sfumature, oppure si riempie di ricami scintillanti, di geometrie di cristalli, di pietre lime o a effetto flanella”
Peccato che questo ennesimo successo di moda e creazione, Giorgio Armani non se lo sia riuscito a godere fino in fondo. Alla fine dello show infatti il grande Armani si è tolto qualche sassolino dalla scarpa scagliandosi contro Anna Wintour, che non ha partecipato allo show per volare a Parigi, e contro la Camera della Moda che l’ha lasciato da solo a sfilare nell’ultimo giorno della settimana della moda meneghina. Secondo quanto riportato da FashionMag, Armani avrebbe detto:
“Dicono che la signora Wintour, essendo venuta ad Armani Privé non viene al prêt-à-porter. Ma questo non è professionale! Lei ha peso e potere, ma forse anch’io”
Poi, in merito alla Camera della Moda ha aggiunto:
“La Camera della Moda non è all’altezza, nell’ultimo giorno sono rimasto solo io, e tutti stanno zitti. Hanno mollato il signor Armani, e questo è proteggere la moda italiana. Se comunque questa deve essere la storia della settimana milanese, allora facciamo a turno la chiusura, sono anni che chiudo io”.
E come dargli torto?