Haute Couture a Parigi-Winter is coming -FOTO
7 Luglio 2017 - di Claudia Montanari
Scostumista– Hute Couture a Parigi.
“Ma quando arriva l’inverno!”-sento la gente che si lamenta per strada stremata da un caldo sfiancante. Ma all’inverno non voglio pensare, ci hanno riflettuto però pochi e selezionati stilisti che i giorni scorsi hanno sfilato a Parigi con l’Haute Couture Autunno-Inverno 2017/18.
Sarà un inverno scintillante per Iris Van Harpen che con le sue stampe 3D unite ad un lavoro manuale meticoloso crea abiti sorprendenti, non hanno tempo nè stagione queste opere scultoree da indossare, e l’inverno è un concetto astratto che non riguarda questa collezione.
Si avverte invece un clima freddo guardando le sfilate di Chanel e Dior, i tessuti sono pesanti in questa collezione di Chanel, Karl Lagerfeld non abbandona il classico tweed e reinterpreta il mitico tailleur dandogli forme ad anfora e maniche gonfie; molto rigorosa anche la collezione Christian Dior, Maria Grazia Chiuri sceglie tessuti maschili come il feltro, la lana, il velluto e il tweed, le gonne sono ampie alla caviglia, le giacche avvitate con maniche morbide, il grigio in tutte le sue sfumature leva colore e rende ancora più sobria la collezione. L’inverno si percepisce anche guardando gli abiti di Jean Paul Gaultier, tuniche di lana avvolgono i corpi, lunghi sari metallizzati per la sera e boots pelosi ai piedi. Fendi ci riscalda con pellicce colorate fatte di intarsi artistici, pizzi e decorazioni che solo le esperte mani degli artigiani del marchio romano sanno creare in modo così superbo. Le dame velate di Armani Privé sono elegantissime, la silhouette è allungata, le giacche bustier sono indossate su pantaloni morbidi, un’allure di mistero e regalità accompagna le creazioni haute couture di re Giorgio.
“Winter is coming” potremmo dire guardando la collezione di Elie Saab, la citazione a Game of Thrones è esplicita negli abiti dalla linea medioevale ed eccessivamente decorati del designer libanese.
Versace dà il meglio di sé con l’alta moda, solo 19 uscite, ma con Atelier Versace la Maison sperimenta forme origami con tessuti metallici, linee futuristiche e costruzioni scultoree; sembra scesa da un Enterprise molto glamour la modella che indossa una tuta con applicazioni oro e spalle sagomate.
Il glamour rivisitato da John Galliano per Maison Margiela è invece un mix di elementi come la maglia norvegese, il trench, i bustier, rimescolati e rivisitati con l’estetica eccessiva di Galliano, mantenendo però lo stile di fondo del marchio Margiela.
Devono essere pieni di capi d’archivio o invenduti i magazzini di Viktor&Rolf, per la terza stagione infatti il duo olandese riassembla vecchi bomber dando vita ad insoliti giacconi e abiti, che a sua volta, potranno essere nuovamente destrutturati e riassemblati in un’altra forma ancora. Se non altro l’idea è sostenibile.
Belli e caldi i montgomery ricamati di Azzedine Alaïa che a guardarli ti fan venire ancor più voglia di freddo, mentre Giambattista Valli al freddo non ci pensa e fa sfilare delicati abiti di tulle e chiffon ricamati o abitini e cappottini trapezio luccicanti che scaldano poco ma vestono meglio. Dello stesso avviso è la Ferretti che con la sua linea demì-couture: Alberta Ferretti Limited Edition espone 19 creazioni tra abiti fluttuanti, tuniche drappeggiate, mini-dress ricamati, tutti rigorosamente indossati con estivissimi sandali rasoterra.
La bravura di Bertrand Guyon sta nel reimpastare i riferimenti che hanno reso storico il marchio Schiaparelli, come l’aragosta ricamata su una tuta di pelle bianca, un cuore accennato di tulle su un abito, i profili di un volto che si guardano sui baveri di una giacca, i collier trompe-l’oeil, il tutto reinterpretato in chiave sempre nuova e mixato con altri elementi più moderni. La Haute Couture parigina si chiude con la sfilata di Valentino, Piccioli sperimenta nuovi accostamenti di tessuti dando vita a abiti dalla forma semplice e allungata, lunghe cappe di lana sono indossate su abiti alla caviglia, pannelli ricamati decorano lunghe tuniche, il velluto viene alleggerito da frange di cristalli.
Il lato caldo (o quasi) dell’inverno era in queste sfilate.
di Annapaola Brancia d’Apricena