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Il ritorno all’Haute Couture di Sylvio Giardina -FOTO

Scostumista-Il ritorno all’Haute Couture di Sylvio Giardina.

E’ un percorso mutevole quello di Sylvio Giardina, che dopo essersi separato dal suo storico socio con cui nel 1998 aveva fondato la griffe “Grimaldi Giardina”, nel 2010 lascia l’alta moda per dedicarsi all’arte e al prêt-à-porter.

Di origini siciliane, ma nato a Parigi, dopo aver completato gli studi presso l’Accademia di Costume e di Moda di Roma, Sylvio Giardina inizia a lavorare presso la maison Fernanda Gattinoni, dove apprende le fasi della realizzazione di una collezione Haute Couture.

Dopo 12 anni di partnership con Antonio Grimaldi inizia una nuova avventura con il brand che porta il suo nome. Ha una doppia identità il designer siculo/parigino, esprime la sua creatività attraverso la moda, ma anche attraverso l’arte, si impone infatti come visual artist, e nelle vesti di couturier sperimenta nuove forme senza perdere quella che è la principale funzione degli abiti, ovvero la vestibilità. Per Sylvio Giardina, l’arte è ispirazione e la moda uno strumento complementare e indispensabile per potersi esprimere, attraverso la sartorialià e l’alto artigianato che c’è dietro ogni abito, tenendo conto della tradizione, ma anche dell’innovazione in una continua e poliedrica ricerca e sperimentazione, Giardina soddisfa la sua multiforme vena creativa.

L’arte e la moda”, dice il designer “sono complementari e indispensabili l’una all’altra, si contaminano senza che si possa distinguere tra loro un confine”.

Il suo percorso creativo sospeso a metà strada tra moda e arte sfocia nel progetto “HC #01” collezione che ha sfilato il 7 luglio sulle passerelle di Altaroma, si ispira al mondo degli insetti, le forme e i colori di quelli che sono ritenuti  tra i più antichi colonizzatori delle terre emerse, affascinano e stimolano lo stilista che dà vita ad abiti fluttuanti, con sfumature che ricordano le ali di una farfalla, i tessuti della collezione sono stati appositamente disegnati dal designer, ma ci sono anche abiti fascianti e cappe che avvolgono come crisalidi, la schiena è decorata da piccole ali scultoree di metallo dorato che legano i tessuti preziosi.  L’ispirazione alla natura dà vita a texture che fluiscono nell’Art Nouveau, le forme geometriche creano scambi di luce a colore. Bianco, nero, rosa antico, lilla e avorio risplendono attraverso il velluto, il pizzo, l’organza, il broccato, il tulle, lo chiffon.

L’arte espressa attraverso abiti di alta sartoria.

di Annapaola Brancia d’Apricena

Claudia Montanari

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