Ines de la Fressange, icona di stile: i suoi consigli di moda
8 Giugno 2015 - di Claudia Montanari
PARIGI – Bella, di quelle bellezze naturali che fanno impazzire le francesi e non solo, non a caso è considerata una icona di stile e di moda. Ines de la Fressange, 57 anni e nessuna traccia di lifting. Regina di moda degli anni 80, musa di Karl Lagerfeld nonché modella tra le più pagate dell’epoca. Maestra di bon ton e vero e proprio esempio di moda per milioni di donne in tutto il mondo. Ora è pronta per una nuova avventura, una boutique al 24 di rue de Grenelle, rive gauche a Parigi. Leonardo Martinelli su La Stampa disegna un ritratto ben riuscito di Ines de la Fressange e di questa sua nuova esperienza, questa boutique in cui vende i prodotti ideati da lei. Si legge su La Stampa:
“Stamattina, l’ex Marianna di Francia – famosa per il suo stile semplice e raffinato – è in vena di consigli. Per le donne, ora che l’estate incombe: «Togliete un po’ di gioielli. Se il vostro compagno vi vede così piene di anelli e collane, poi non ve ne regala più». Sempre pragmatica e spiritosa. «Lasciatevi andare. Mangiate. Gli uomini trovano sexy una donna che mangia. Non vi fissate su quei tre chili di troppo. O li perdete, e sapete benissimo come fare, oppure non ne parliamo più». «Andate dal dentista: denti bianchi per avere un bel sorriso. Ringiovaniscono il viso più di qualsiasi elisir». E ride. «D’estate mi piace il lino: anche quando non è stirato è così bello»”
Ne ha gia parlato ampiamente nel suo libro-guida di stile “Parisienne”, ma è sempre meglio ribadire: i colori? Il blu marine:
“Adoro i golf blu, sono sempre alla ricerca di quello perfetto. Mi piacciono anche i marroni. Perfetti con l’abbronzatura. E poi, per favore, mai più di tre colori», consiglia lei che qualche anno fa ha scritto un libro sulla «parigina», diventato un bestseller a livello mondiale. «La parigina segue la moda, ma resta libera e innovativa. Compra una camicia ai grandi magazzini e l’abbina con un capo di Prada». Nonostante le perplessità degli astanti assicura che: «diventare Inès de la Fressange è facile. Basta avere il coraggio di non piacere. E trasformare i propri difetti in virtù. Quando sfilavo, in realtà sulla pedana zigzagavo, non sapevo camminare bene». Anche per quello si distinse. «Ho fatto di tutto durante una sfilata: ho scattato foto, ci sono andata con il mio cane al guinzaglio… una volta ho perfino finto di essere ubriaca»”.
Da sempre amante del buon gusto e di antica nobiltà francese, erede della stirpe dei banchieri Lazard. I genitori
“«erano molto giovani, tipici degli Anni 60. Ascoltavano Joan Baez». La madre, di origini argentine, suonava la chitarra. «Sono nata a Saint-Tropez, perché loro erano in vacanza lì in quel momento». Una vita che sembra un romanzo. Ma poi il dolore riacchiappa tutti, anche Inès de la Fressange. Era il 23 marzo 2006 e suo marito, Luigi d’Urso, napoletano, appassionato di libri e arte, morì all’improvviso. «In chiesa, qui a Parigi, accettarono di suonare Santa Lucia». Le figlie Nine e Violette (che « praticamente sono italiane e pazze di musica napoletana ») sul cellulare le hanno messo «’O surdato ’nnammurato». «Oje vita, oje vita mia… ». E la voce di Massimo Ranieri risuona anche nella boutique parigina: «Si stata ’o primmo ammore.!…»”