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Ittierre proclama sciopero: periodo di incertezza, “Assenza di istituzioni”

ROMA – Sembra che non bastino i numerosi nuovi contratti di licenza con griffe importanti e rinomate: l’azienda Ittierre, rilevata nel 2011 sa Antonio Bianchi di gruppo Albisetti, a quanto sembra è ancora in un momento di incertezza. Tanto che i sindacati del settore tessile di Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno proclamato per martedì 5 Febbraio uno sciopero di otto ore. L’azienda tessile molisana, infatti, aspetta da mesi l’attuazione di un importante piano di sviluppo per ora bloccato.

Obiettivo dello sciopero è sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sulla situazione: “La direzione aziendale Ittierre ha lamentato l’assenza delle istituzioni, sia a livello regionale che nazionale, rendendo di fatto impossibile la realizzazione del piano industriale presentato al ministero dello sviluppo economico nel mese di dicembre 2012”, scrivono i sindacati in una nota congiunta riportata dalla stampa locale.

“Non possiamo accettare passivamente lo smantellamento progressivo di questa importante impresa. Le istituzioni regionali, nazionali e la direzione aziendale della Ittierre devono allinearsi e confrontarsi affinché questa realtà industriale possa mettere in atto un piano di sviluppo serio e duraturo per la tutela dell’occupazione e dell’economia della provincia di Isernia, del Molise e dell’indotto”, sottolineano ancora i sindacati.

Un dipendente Ittierre spiega al sito FashionMag.com: “Il problema è che la situazione non è chiara. Siamo preoccupati, perché fino a dicembre siamo stati pagati con i finanziamenti della Regione, ma ora non c’è un piano industriale solido che ci permetta di andare avanti e ci possa garantire lo stipendio”,

“Fino ad ora la nuova proprietà ha mantenuto gli impegni presi con il governo dopo aver rilevato l’azienda in seguito al suo commissariamento. I conti dell’azienda sono a posto. Sono subentrati nuovi contratti di licenza. Ma il punto è che non abbiamo nessuna certezza sul nostro futuro, perché la liquidità è poca e non garantisce il posto a tutti quanti”, prosegue il lavoratore. Da 200 a 300 persone circa sarebbero a rischio di cassa integrazione.

Eppure, Ittierre non è di certo una realtà piccola: nel 2011 ha realizzato un fatturato di 190 milioni di euro, impiegando più di 800 persone, di cui circa 130 all’estero. Il gruppo molisano è attivo nella produzione e distribuzione di linee di abbigliamento per grandi marchi e vanta licenze con numerosi brand tra cui John Galliano, Jean Paul Gaultier Uomo, Pierre Balmain, Tommy Hilfiger Collection, Karl Lagerfeld Paris, C’n’C Costume National, Aquascutum, Galliano, GF Ferré e Fiorucci.

Claudia Montanari

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