Karl Lagerfeld è morto: addio a una leggenda del fashion

Karl Lagerfeld è morto: addio a una leggenda del fashion

19 Febbraio 2019 - di Claudia Montanari

Addio a Karl Lagerfeld. Lo stilista tedesco, leggenda della moda, è morto all’età di 85 anni.Non solo stilista, ma anche sarto e fotografo, era malato da diverse settimane. Era nato ad Amburgo il 10 settembre 1933, ma in realtà l’anno di nascita resta un mistero. Celebre per i suoi abiti, i suoi occhiali neri, i guanti di pelle sempre indossati, è stato tra l’altro il direttore artistico di Chanel dal 1983. 

Lagerfeld è morto all’ospedale americano di Neully, alle porte di Parigi, dove era stato ricoverato d’urgenza nella giornata di lunedì. 

Ora la successione da Chanel passa a Virginie Viard, direttrice di Chanel Fashion Creation Studio e stretta collaboratrice da 30 anni del couturier. L’annuncio in una nota del presidente della maison Bruno Pavlovskyi e del ceo Alain Wertheimer.

“Karl, il tuo genio ha toccato la vita di così tanti, in particolare di Gianni e mia – ha scritto Donatella Versace su Instagram -. Non dimenticheremo mai il tuo incredibile talento e l’infinita ispirazione. Abbiamo sempre imparato da te”. 

https://www.instagram.com/p/BuD_TRIg_JN/

“Un genio è morto .. un grande amico è morto … è così triste che non riesco nemmeno a trovare le parole giuste… scusa”: un altro messaggio via Instagram da Giancarlo Giammetti, socio e compagno di vita di Valentino Garavani.

“Ho sempre pensato che Karl Lagerfeld fosse un uomo straordinario per il suo talento nel lavoro e nella vita, che ha fuso fino a trasformarli in un’arte unica: il modo di essere Lagerfeld”, ricorda Giorgio Armani. “Anche per questo, forse, pur disegnando per marchi dalla grande personalità, la sua presenza – nota Armani – è stata così evidente e riconoscibile da lasciar trasparire sempre il gusto che provava nel disegnare, nel fotografare, nel preparare libri così come nell’allestire sfilate spettacolari. Sono molto colpito dalla sua scomparsa, non posso fare a meno di pensare che fino all’ultimo ha vissuto immerso nel suo piacere più grande: lasciar volare la fantasia dedicandosi al suo lavoro”. “Mi ricordo di lui – conclude – quando molti anni fa ci trovammo a Tokyo per una sfilata di vari marchi internazionali. Non dimenticherò mai la gentilezza con cui mi accolse in questo gruppo importante”.