La Collezione Resort di Luois Vuitton alla Fondazione Maeght – (FOTO)
30 Maggio 2018 - di Claudia Montanari
Scostumista – La Collezione Resort di Luois Vuitton alla Fondazione Maeght – La Fondazione Marguerite e Aimé Maeght si trova al sud della Francia, a Saint-Paul de Vence vicino a Nizza, capolavoro del modernismo architettonico progettato negli anni ‘50 dal catalano Josep Lluís Sert. Qui sono esposte in forma permanente opere di arte moderna e contemporanea di pittori e scultori del Novecento come Jean Mirò, Georges Braque, Raoul Ubac, Marc Chagall, Henri Matisse, Pierre Bonnard, Alberto Giacometti, Eduardo Chillida e Fernand Léger. Ed è tra queste opere che Nicolas Ghesquière ha deciso di far sfilare la collezione Resort Primavera/Estate 2019 di Louis Vuitton. Dopo le grandiose scenografie del Bob & Dolores Hope a Palm Springs, del Mac Niteroi in Brasile e del Museo Miho in Giappone la scelta del direttore creativo della storica Maison di esporre le proprie creazioni in questo meraviglioso scenario è assolutamente in linea con le precedenti. Con questa collezione Ghesquière rende omaggio all’eccentricità. Attraverso la nozione di stile personale, fa sfilare una collezione dal linguaggio completamente opposto a quello espresso nella precedente collezione autunno/ inverno 2019, che da alcuni è stata definita più borghese e poco audace. Nella corte di Giacometti le modelle attraversano il labirinto di sculture di Miró indossando alcune delle creazioni firmate Ghesquière delle ultime stagioni, amplificate e remixate per creare nuovi look inaspettati. I volumi sono pompati, lunghi abiti a pieghe si alternano a mini-dress, dettagli di lingerie si impreziosiscono di perline, denim lavati con acido sono stati dipinti a mano con motivi geometrici, vaghi richiami anni’80 sono mixati allo street-style, delicati top ricoperti di piume contrastano con le curve futuristiche delle silhouette oversize, e indistintamente, le sneakers-cuissard completano ogni look. Le borse sono frutto della collaborazione con Grace Coddington, ex direttore creativo di Vogue, basate sugli schizzi che lei fa accostando all’iconico pattern monogramma di LV, le illustrazioni dei suoi due gatti, Pumpkin e Blanket, e di Léon, il cane di Nicolas Ghesquière. Tra gli ospiti: Emma Stone, Sienna Miller, Jennifer Connelly, Léa Seydoux, Justin Theroux, Ruth Negga e Isabelle Huppert. L’artista francese Woodkid, con una performance musicale dal vivo ha riunito gli strumenti inventati dai fratelli Baschet negli anni ’50, quando condussero i loro esperimenti acustici creando sonorità attraverso le vibrazioni del vetro e del metallo. Ghesquière riesce così a far dialogare moda, architettura, musica e natura attraverso un linguaggio sperimentale e una visione d’avanguardia, percorso che lo stilista sta affrontando da cinque anni, per portare un brand storico e classico verso codici più innovativi. La scorsa settimana Nicolas Ghesquière su Instagram ha annunciato di aver rinnovato il contratto con Louis Vuitton con l’hashtag #notgoinganywhere. Michael Burke, presidente e amministratore delegato di LV, ha dichiarato che il designer rimarrà alla direzione creativa del marchio per almeno altri cinque anni. “Personalmente penso che se vuoi sviluppare un vero punto di vista audace, un punto di vista diverso, devi concederti del tempo”, ha aggiunto Burke. Lo straordinario lavoro del designer francese avrà così modo di continuare ad evolversi e arricchire un brand così pieno di storia aggiungendovi una visione moderna e contemporanea sempre pronta ad interagire con pezzi d’arte come quelli che hanno fatto da sfondo a questa sfilata. di Annapaola Brancia d’Apricena