La Perla: Scaglia batte Calzedonia e si aggiudica la storica griffe di lingerie
5 Giugno 2013 - di Claudia Montanari
ROMA – È fatta: Silvio Scaglia ha battuto Calzedona e si è aggiudicato il marchio di lingerie La Perla. Dopo numerose voci sulla conclusione di questa operazione, la storica griffe di lingerie passa così alla Sms Finance per 69 milioni di euro, battendo Calzedonia che si era invece fermata a 68 milioni di euro.
All’uscita dell’asta Silvio Scaglia ha risposto ai giornalisti che chiedevano delucidazioni in merito alle perprellistà espresse dai sindacati nei confronti di un acquirente visto più come un investitore finanziario che un partner industriale: “Non siamo un fondo, io sono un imprenditore. Dopo Omnitel e Fastweb, io mi impegno in prima persona su La Perla”, ha promesso l’imprenditore.
Sandro Veronesi, patron di Calzedonia, non nasconde le sue perplessità: “Se domani mi metto a fare telefoni, io ci metto due anni a capire di cosa sto parlando, e non so se Scaglia ha questa ‘infusione’ dall’alto”. E ancora: “Dalla padella degli americani alla brace di Scaglia. Povera Perla. Mi dispiace per i dipendenti”, ha commentato a caldo l’imprenditore, non risparmiando commenti al vetriolo in merito alla nuova acquisizione.
Da parte sua, Scaglia è molto fiducioso: “Il marchio La Perla è grandioso sicuramente si può rilanciare con grande successo e abbiamo intenzione di farlo. Come minimo ci vorrà un investimento da 100 milioni di euro per riportare il brand ai livelli che merita”. Il piano, spiega Scaglia, è quello di investire “pesantemente per rilanciare rete commerciale e marchio“.
Anche per quanto riguarda il fronte dei lavoratori Scaglia ha assicurato che saranno garantiti “tutti i dipendenti che ci sono tranne quelli dei due stabilimenti che sono chiusi da tempo. L’offerta che noi abbiamo presentato la settimana scorsa prevedeva già tutti gli 800 dipendenti”.
“A questo punto il tribunale ha riconosciuto la nostra offerta come nettamente migliorativa e ha assunto la struttura della nostra offerta come base, calandola nel contratto che avevano già negoziato con Calzedonia, ma cambiandola in questi parametri, e poi le offerte sono state puramente sul valore economico, che mi è sembrato una operazione trasparente” ha infine dichiarato Scaglia.