LFW 2018/19 Tutte le sfilate (FOTO)
21 Febbraio 2018 - di Claudia Montanari
Scostumista– LFW 2018/19-Si sono concluse ieri le sfilate londinesi per la presentazione delle collezioni autunno-inverno 2018/19. I riflettori della moda sono stati puntati tutti sulla capitale britannica dove si è anche svolta la 71ᵃ edizione dei British Academy Film Awards, premi conferiti alle migliori produzioni cinematografiche del 2017, che si è tenuta il 18 febbraio alla Royal Albert Hall di Londra. Anche in questa occasione, come è avvenuto per i Golden Globe le dive hanno scelto di sfilare sul red carpet in abito nero per aderire al movimento Time’s Up contro le molestie sessuali. Tutt’altro che sobri e rigorosi sono invece gli abiti che abbiamo visto sfilare alla London Fashion week. II nero non sembra contemplato nella collezione di Ashish dove i colori sono accesissimi; nelle fantasie multicolor degli abiti di Peter Pilotto; nelle coloratissime maxi pellicce in eco-fur del giovane brand Shrimps; così come per gli abiti metallici di Halpen e per la collezione total silver di MM6 Maison Margiela. L’argento compare in molte collezioni sotto forma di pelle, paillettes, tessuti spalmati e tecnologici. David Koma inserisce applicazioni metalliche su gonne e bustini di pelle; Erdem affianca i tessuti laminati alle romantiche fantasie floreali tipiche del brand; l’abito in pelle argentata di Marques Almeida fa da trait d’union tra la morbidezza dei capi in velluto liscio in seta e i pantaloni da motociclista in pelle con bande colorate orizzontali; i tranch di Osman sono in versione silver, ma anche gold; Christopher Kane accende i suoi abiti scuri con sprazzi di bagliori siderali; un motivo a nastro d’argento scende lungo un vestito e al lato di una gonna in un contesto military/chic nella sfilata Temperley London; e l’opulenta fusione tra l’estetica del Bauhaus e quella Vittoriana della collezione firmata dall’artista greca con base a Londra Mary Katrantzou, è realizzata con un mix di tessuti come il broccato, i damaschi, i tessuti tappezzeria, velluti e jacquard plastificati in cui la presenza dell’argento è piuttosto rilevante. Le modelle sulla passerella di Roksanda uscivano stringendo coperte beige vanigliato su bluse lucide color uovo, su pantaloni morbidamente affusolati o su un abito di raso rosa cangiante, qui i colori si scaldano, dal formidabile look di apertura: un cappotto cammello oversize con strisce scarlatte sul retro, a un blazer color borgogna che si stringeva nei pantaloni di seta grafici ai parka trapuntati color zafferano. Anche Josep Font come altri designers, abbandona New York e per il debutto a Londra le silhouette strutturate di Delpozo si ammorbidiscono, la vita è stretta da cinture in pelle 3D che formano un enorme fiore di loto in piena fioritura, ispirato dai lavori dell’artista francese Ines Longeviàl e da un vecchio numero del National Geographic in cui erano pubblicate fotografie dei fiori di loto. Romantica, vittoriana, opulenta, piena di riferimenti storici è la collezione di Simone Rocha dove pizzi e merletti decorano abiti gonfi indossati su tailleur pantaloni, cravatte a nastro scendono da maniche voluminose, abiti in rete decorati con pelliccia di capra, trench in vernice o broccato contrastano con soprabiti impalpabili in organza e lamé. Per l’autunno/ inverno 2018, Chalayan ha intitolato lo spettacolo Périphérique, riferendosi alla circonvallazione esterna di Parigi che separa fisicamente gli immigrati dal centro storico. “Dobbiamo andare oltre a tollerare questi nuovi arrivi e abbracciare l’integrazione nell’Europa nordoccidentale, proprio come abbiamo fatto con i sopravvissuti dell’olocausto nella seconda guerra mondiale” sottolinea lo stilista presentando una collezione dove lo chic francese viene contaminato da elementi esotici che si integrano perfettamente. Un messaggio politico anche per l’ultima sfilata di Christopher Bailey alla guida di Burberry, che con l’hashtag #TheRainbowcheck, presenta una capsule collection S/S2018 reinterpretando l’iconico tessuto in versione arcobaleno nato per supportare la comunità LGBTQ+ in tutto il mondo. La NYFW si è chiusa con la sfilata di Marc Jacobs dove l’uso di spalline giganti e balze fa intuire un revival degli anni ’80. Gareth Pugh va oltre, le spalle diventano estreme, trasfigurano la silhouette e la trasformano in totem, in un personaggio in bilico tra un felino e un supereroe. Il suo messaggio è rivolto alle donne, secondo le note di copertina della sfilata la collezione è stata progettata “for women who accept zero bullshit.” Nella stagione del #me too e del movimento Time’s Up, Pugh vuole rendere potente la figura femminile e non darle più motivo di scegliere abiti neri per i red carpet. di Annapaola Brancia d’Apricena