LVMH brilla nel 2012 e annuncia: “Louis Vuitton, meno massa e più valore”
2 Febbraio 2013 - di Claudia Montanari
ROMA – “Un anno eccezionale soprattutto considerato il contesto difficile della crisi economica europea”. Bernard Arnault, presidente e Ceo del gigante del lusso LVMH definisce così il 2012, chiuso con risultati in crescita in tutte le divisioni e in tutti i mercati di riferimento.
I ricavi si sono attestati a quota 28,1 miliardi di euro, in crescita del 19% rispetto all’anno precedente, mentre i profitti operativi aumentano del 13% arrivando a quota 5,92 miliardi di euro.
Ma la conferenza di presentazione dei risultati al mercato è stata segnata soprattutto dalla spiegazione di cambio di strategia della griffe di punta di LVMH, Louis Vuitton. Un report di Hsbc ha sottolineato che, dopo anni di crescita a doppia cifra dei volumi con continuo incremento dei negozi, Louis Vuitton era giunto negli ultimi mesi a un pericoloso livello di saturazione. Ergo, alle domande degli analisti il patron del colosso francese avrebbe annunciato la svolta, “spiegando – si legge ancora nella nota – che il focus della griffe francese è quello di mantenere il valore del brand piuttosto che “essere ossessionati dalla crescita della top line”. Strategia che, di conseguenza, secondo gli analisti, porterà Lv a “limitare le vendite di Monogram e a spingere quelle di borse di pelle”. Nel contempo, a frenare le aperture e tenere sotto controllo i prodotti a edizione limitata.
Alla performance positiva del gruppo LVMH ha contribuito anche la “new entry” Bulgari, che ha portato la divisione orologi e gioielli a crescere del 46% arrivando a quota 2,8 miliardi di euro.
Anche il 2013 si prevede positivo. Sempre in termini prospettici, Hsbc ha riportato che non ci saranno cambiamenti nella struttura di controllo di Dior e Lvmh.