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In Russia sempre più Made in Italy

7 Giugno 2012 - di Claudia Montanari

MOSCA – La Russia parla italiano? Per quanto riguarda il settore moda evidentemente sì. A quanto pare la Russia possiede un particolare debole per il Made in Italy a cominciare dall’arredamento passando per la moda e il design senza tralasciare le automobili, la gastronomia e l’edilizia. Insomma, nonostante la crisi economica mondiale, la sartorialità, i prodotti di eccellenza e il particolare gusto italiano hanno conquistato i russi.

Vittorio Torrembini, presidente della filiale russa della Confindustria, spiega: “Questo spiega perché tanti grandi gruppi quali Fiat, Pirelli, Indesit, Eni e anche molte medio piccole hanno iniziato ad investire in questo Paese. La Federazione Russa si sta confermando come il mercato di prossimità più interessante per l’Italia. Sia in termini di investimenti diretti sia in termini di esportazione. Inoltre l’ingresso della Russia nel WTO può consentire un ragguardevole sviluppo della nostra presenza in questo Paese”.

Si legge su Chi è chi che “fra i primi a capire le opportunità di sviluppo, dopo il crollo dell’Unione Sovietica nel ’91, è Ernesto Preatoni, (il creatore del Domina Coral Bay a Sharm El Sheik Egitto) che concentra, prima nei Paesi baltici e poi in Russia, le sue attività con particolare attenzione alla Siberia, mediante investimenti in edilizia residenziale, alberghi e centri commerciali. Preatoni, che ha sempre creduto nelle potenzialità del mercato russo perché “si tratta di un’economia in costante sviluppo e di ricchezza esplosiva”, ha inaugurato, nei giorni scorsi, a San Pietroburgo un albergo di lusso: Domina Prestige, il primo di sei hotel che saranno costruiti in altrettanti importanti città russe. A due passi dall’Ermitage, in un palazzo storico del 1760, recuperato agli antichi fasti attraverso un’attenta opera di restauro, questo boutique hotel esprime il gusto italiano negli interni ideati con ironia, comfort e colore dall’architetto Gianmarco Cavagnino”.

Insomma, questo è davvero il momento della Russia. Ci sono infatti in programma molte opere di infrastruttura relative ai prossimi Campionati invernali di Sci nel 2014 e ai Mondiali di Calcio nel 2018.

Ma non è tutto: “I rapporti commerciali fra Italia e Russia sono ottimi. I dati delle nostre esportazioni, sia in valore assoluto che in percentuale, hanno largamente superato quelli del 2008, anno della crisi finanziaria. Il valore totale delle esportazioni dall’Italia verso la Russia nel 2011 è stato pari a 9,3 miliardi di euro ed è cresciuto del 17,8 rispetto al 2010 e sono per la maggior parte concentrate in abbigliamento, calzature, macchine e attrezzature, meccanica in generale, mobili e arredamento; le esportazioni dalla Russia verso il nostro Paese hanno raggiunto i 18 miliardi di euro e per la maggior parte sono concentrate in materie prime (gas naturale e petrolio)” scrive Chi è Chi.

Carlo Ferrari, direttore ICE San Pietroburgo, dice: “Stiamo assistendo un fenomeno di ripresa dei brand italiani sul mercato russo dopo la crisi 2008. E c’è un’ottima previsione per il 2012. Sono in forte crescita gli outlet, le catene di negozi, anche di lusso, presso gli shopping mall e cresce la quota di vendite via Internet molto utilizzata in Russia. Ci sono nuove e importanti aperture a Mosca e San Pietroburgo, ma anche nelle città medio grandi della provincia come Ekaterinburg, Novosibirsk, Omsk e Tomsk”.

“I negozi monomarca, gli shop in shop di grandi e medi marchi nei centri commerciali sono al 50% di aziende italiane”. Armani, Dolce & Gabbana, Gucci, Prada, Versace sono fra i primi ad aver inaugurato negozi in Russia.

Alle donne russe piace molto anche il cachemire sofisticato e lussuoso di Brunello Cucinelli, reduce dal successo della quotazione dell’azienda alla Borsa italiana. Così lo stilista di Solomeo (Perugia) che ha quattro negozi a Mosca compreso il flagshipstore in Stoleshnikov e uno a San Pietroburgo, vuole crescere nel Paese e aprirà a settembre un’altra boutique a Ekaterinburg.

 

Fonte: Chi è Chi